L’ultimo dialogo
Driiiiin… driiiiiin… Il telefono squilla senza accennare a smettere. Anne allunga la mano per prenderlo dal comodino e sbircia con la coda dell’occhio ancora socchiuso le lancette dell’orologio digitale sul display: le tre e mezzo.Rob, un cocker spaniel di tre anni e mezzo, non s’è accorto di nulla e sonnecchia tranquillo sulla coperta ai suoi piedi.
-Pronto?
-Annie, cara, sono io….
-Mamma?! Si può sapere cosa vuoi a quest’ora? Lo sai che ore sono qui da me?
-Lo so tesoro, me l’hai spiegato almeno un centinaio di volte, sono…
-Ok, fa nulla, spero che tu non mi abbia svegliato come tuo solito per cose di nessuna importanza, almeno…
-Amore, ma stai male?
-Male?
-Hai una voce..
-Cavoli mamma, stavo dormendo, secondo te una che dorme che voce dovrebbe avere?
-Mamma, pronto, sei ancora lì?
-Scusami cara, non volevo davvero essere inopportuna…è che…
-No, ti prego, non attaccare con la solita solfa del vittimismo: “è che mi sento così sola, è che non mi chiami mai, è che mi preoccupo per te, è che sei andata a vivere dall’altro capo del mondo”… mamma, ti scongiuro, sono cresciuta e vivo la mia vita, come fanno tutte le donne della mia età.
-Anne…
-Dimmi, ci sono…
-Sei molto arabbiata?
-Arrabb… Ehm… no mamma, solo molto stanca e mancano solo 3 ore all’alba.
-Volevo solo dirti che ti voglio bene e sono orgogliosa di te… e che i soldi…
-Mamma, sei ubriaca per caso? Ti stai drogando? Mi chiami solo per dirmi che mi vuoi bene?
-No, dicevo dei soldi… ho dei soldi in un conto, li tenevo da parte per i nipotini, ma visto e considerato che ancora non ne ho, pensavo di darli a te, metti caso che dovesse succedermi qualcosa…ha tutto in mano il notaio, comunque.
-Ma cosa mai potrebbe succederti mamma! Me lo vuoi spiegare? Sono anni che conduci una vita piatta, senza rischi, senza entusiasmi! Il tuo viaggio più lungo consiste nel recarti a messa la domenica!
-Ma tu mi vuoi bene, Annie?
-Ma certo che te ne voglio… anche se oggi hai messo a dura prova anche il mio affetto nei tuoi confronti…
-E sono stata una buona madre per te?
-Perfetta mamma, perfetta, ma adesso per favore, ti supplico, fammi tornare a dormire, domani avrò una giornata pesantissima in ufficio, ci sarà la delegazione giapponese, non posso permettermi nessun margine di errore…
-Ti voglio bene tesoro.
– Ciao mà.
Anne sbatte il cellulare sotto il cuscino e si tira le coperte fin sopra la testa. Odia essere svegliata, le poche ore di sonno che si concede la notte sono preziose. Sa già che domani avrà delle occhiaie spaventose.
Driiiiiiin… driiiiinnn… Anche se attutito dall’imbottitura del guanciale, il suono del cellulare arriva alle sue orecchie proprio mentre stava per riaddormentarsi. Risponde, la voce carica di rabbia:
-Mamma, vuoi capire che sto dormendo?
-Signora Annie Delamonte? Parlo con la signora Delamonte?
-Mi scusi, pensavo fosse… ma chi è lei? Ha idea di che ore sono qui?
-Mi deve scusare Anne… posso chiamarla Anne, vero? Sono il maresciallo Rodolfi, chiamo da San Benedetto, sua madre questa mattina ha avuto un incidente…
-Come un incidente? Non mi ha detto nulla…
-Mi lasci finire signora, la prego. Dicevo che ha avuto un incidente questa mattina, un’auto che ancora non siamo riusciti a identificare l’ha falciata sulle strisce pedonali.
-Ma come…
-Non aveva documenti con sé, quindi abbiamo faticato ad accertare l’identità della vittima, fino alla segnalazione di una vicina di casa.
-Quindi non era sola?
-Come, scusi?
-Dico che quindi non era sola… ha parlato di una vittima, giusto?
-Signora Anne, le sto comunicando che stamattina alle 8 :30, ora locale, sua madre è deceduta in seguito alla collisione con un veicolo in transito che non ha rispettato lo stop.
-…
-Signora, mi sente? È ancora in linea?
-Se questo è uno scherzo, è di cattivo gusto, ho sentito mia madre giusto un attimo fa!
– Mi spiace Anne, non so con chi lei abbia parlato poco fa, ma di certo non poteva essere sua madre…
-…
-Pronto, è ancora là? Anne, non riattacchi… pronto?
-Le ho dato dell’ubriaca… capisce?
-Come, scusi?
-Potevo salutarla, e invece le ho dato dell’ubriaca…
-Signora, comprendo che sia sconvolta, le mie più sentite condoglianze, la ricontatteremo al più presto per i dettagli.
Adesso ride, Anne. Ride e piange insieme. Rob si è svegliato e tenta goffamente di leccarle via le lacrime dalla faccia. Il telefono ricomincia a suonare ininterrottamente, ma lei non risponde più. Un vuoto che non potrà mai completare ha cominciato a espandersi dentro di lei; una bolla che sua madre fino a quel momento aveva sempre saputo colmare, nonostante la distanza, nonostante la differenza e le inevitabili tensioni. E Anne ripercorre mentalmente l’ultimo dialogo con la donna più importante della sua vita, conscia del fatto di aver sprecato l’estrema occasione che aveva per dirle addio.
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vi ringrazio tanto , sono molto felice che il mio brano vi abbia emozionato 🙂
Voto questo testo. E’ originale e realistico, poetico e triste.
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La immediata consapevolezza del vuoto incolmabile lasciato dal dolore e dai sensi di colpa, reale e straziante. Bravissima Maena.
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Atrocemente reale, con un mistero di sottofondo, e tanta tristezza che pervade le parole, anche quelle non dette. Bellissimo.
Terribile. Ho le lacrime. Voto questo testo.
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Voto questo pezzo.
Un racconto molto toccante! Voto questo testo!
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triste, fa riflettere e non poco. Voto questo testo
quanta tristezza. Lo voto
Voto questo testo. Commovente e tristemente reale.
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