Toccare il cielo di Anna Cibotti

Toccare il cielo

Stavano seduti su quel lungo braccio di ferro oscillante nel vuoto a respirare il vento che scompigliava loro i capelli infilandosi nei pantaloni lisi e nelle camicie da lavoro sporche.
Quell’aria fresca accarezzava loro la pelle e i grevi pensieri.
L’uno accanto all’altro, guardavano il mondo sotto di loro che sembrava piccolo piccolo e nel loro reciproco silenzio, si sentivano leggeri come nuvole e padroni del cielo.
Era una sensazione condivisa di libertà assoluta, e in quello stupore e meraviglia qualunque parola ne avrebbe rotto l’incanto.
Quegli operai che si identificavano in quell’immagine, lavoravano in miniera e per anni avevano vissuto ogni giorno, nel buio e respirato il tanfo umido delle gallerie che avevano scavato.
Avevano rischiato i crolli delle volte, le esplosioni, le cadute nei fornelli, gli investimenti dai vagoni, gli allagamenti.
L’unica luce era la loro lampada ad acetilene, e quell’elmetto e gli scarponi pesanti erano zavorre, che assieme agli abiti logori, non vedevano l’ora di togliere ogni sera all’uscita dell’imbocco.
Sarebbero andati anche loro lassù.
Avrebbero trovato un cantiere che li avrebbe ospitati e, sul braccio ferroso della gru più alta, avrebbero consumato il pranzo.
“Allora, che ne dite?”
“Andiamo…” Risposero in coro i minatori alla proposta.
La fotografia che li aveva ispirati rimase lì dove l’avevano trovata, per caso, uscendo dall’imbocco della miniera.
Era solo un’immagine sul foglio di un vecchio giornale, ma aveva regalato un sogno… possibile.

Testo ispirato all’immagine

2 "Lunch in the Sky" - anonimo
2 “Lunch in the Sky” – anonimo

25 Risposte a “Toccare il cielo di Anna Cibotti”

  1. Voto questo testo, bel confronto fra due lavori ugualmente pericoli.

  2. Voto questo testo. Il finale mi ha emozionato. Anche una cosa scontata, può essere un sogno irraggiungibile per molti.

  3. Brava Anna, hai dato un nuovo significato a quella immagine. Voto per questo testo

  4. Voto questo testo! Sono onoratissima di far parte, della vita di una grande scrittrice e donna encomiabile …nonché mia zia!!

  5. Mi piace, anche perché c’è come un colpo di scena. All’inizio pensi che si tratti di muratori, poi si scopre che sono invece minatori. Brava Anna!

  6. Un bellissimo racconto, che in poche righe di trasporta vicino ai minatori, con i loro pensieri. Complimenti all’autrice!

    Voto questo testo.

  7. Voto questo testo.

    Poche righe e già ti ritrovi immersa nel racconto…

    Sempre brava Anna Cibotti a regalare emozioni

  8. Il racconto di un sogno che può sembrare poca cosa visto da noi ma visto con gli occhi di gente abituata a lavorare sempre immersa nell’oscurità assume un valore addirittura iccomensurabile.
    Racconto non solo votato ma stravotato! 🙂

  9. mio nonno visse proprio un’esperienza del genere. Da quelle altezze non è più sceso. Voto questo testo.

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