Ricordi di Mirella Frascolla

Ricordi

Oggi è l’ultima notte che trascorro in questa casa, sono inquieto. Mi siedo alla scrivania e ho tra le mani la foto che ha fatto il giro del mondo. Sono nato e cresciuto in un piccolo paese a pochi chilometri da Parigi e dopo il diploma frequentai la facoltà di architettura. Mi trasferii a Parigi con la testa piena di sogni e l’incoscienza tipica dei vent’anni. Ricordo che dopo tre anni di esami stentati passavo le notti in giro per la città curioso e affamato di immagini e attimi di vita da catturare con l’obiettivo. La fotografia era diventata un’esigenza, una passione che occupava tutto il mio tempo e i miei spazi finchè una sera accadde l’evento che avrebbe tracciato il percorso che stavo cercando. Era un sabato sera, la magia delle strade era offuscata da una pioggia improvvisa e persistente. Ero uscito di casa senza ombrello con indosso un impermeabile e l’inseparabile macchina fotografica infilata nella custodia a tracolla.Ero nei pressi di una piazza e correndo entrai nel primo bistrot aperto. Mi diressi ad un tavolino con la preoccupazione che la mia preziosa macchina si fosse bagnata e mentre la rigiravo tra le mani sentii una voce allegra:”Guarda chi si vede! Michel amico mio!” Alzai lo sguardo sorpreso e riconobbi il mio vecchio compagno di università Francois. Aveva lasciato l’università per iscriversi a un corso di recitazione così da poter finalmente coltivare il suo amore per il teatro e il cinema. Si sedette al tavolino e chiacchierammo tutta la sera di noi, dei nostri progetti, delle ore trascorse insieme sui banchi universitari e della voglia di entrambi di combinare qualcosa di speciale nella vita. Dopo diverse esperienze in piccoli teatri finalmente aveva superato nel pomeriggio il suo primo provino cinematografico ottenendo la parte di coprotagonista in un film scritto da un giovane regista. Non ricordo quante volte brindammo all’avvenimento. La maledetta pioggia non si fermava, ero preoccupato perché distante dal mio appartamentino di allora. Francois era quello più ubriaco e non volle saperne di lasciarmi andare: “Questa notte voglio viverla tutta, rappresenta per me la fine di un giorno felice e non mi va di sprecare nemmeno un minuto dormendo!” Aprì l’ombrello scuro e ci incamminammo. Mi raccontò per l’ennesima volta tutti i dettagli del suo provino ma ero troppo stanco per dirgli di smetterla, volevo solo arrivare a casa e crollare sul letto! Attraversammo la città silenziosa e finalmente la pioggia si diradò ma non mollammo l’ombrello, incapaci di sentire ogni rumore intorno… Attraversammo un ponte del centro città e ci dirigemmo verso la Tour Eiffel. A circa 500 metri, Francois si accorse improvvisamente che la pioggia si era fermata e un vento caldo iniziava a soffiare in direzione contraria alla nostra. Ci mancava anche questa! Il mio amico si mise a correre, sembrava essersi risvegliato dal torpore della sbornia, non ebbi la forza di corrergli dietro, ero sfinito. “Dove vai pazzoide?” gli urlai e lui mi fece segno di seguirlo. Lo raggiunsi e disse piano:
“Stasera voglio far sapere a tutti quello che la vita è meravigliosa ogni tanto…” Voltò lo sguardo verso una coppia di fidanzati che stava passando di lì lottando inutilmente con l’ombrello piegato dal vento e invece di arrabbiarsi ridevano della cosa. “Aspettami qui Michel. Voglio fare una sorpresa a quei due..” disse Francois sottovoce. Mi domandai quale sarebbe stata l’ultima bravata della serata e lo seguii con lo sguardo incredulo. Iniziò a correre intorno alla coppietta, a saltare come fosse un bambino. Dimostrava un’agilità insospettabile e soprattutto una sobrietà che non mi spiegai. Stavo lì impalato ad ammirare le sue prodezze e finalmente anche il mio cervello si risvegliò. Con un movimento rapidissimo tolsi la custodia alla macchina fotografica e iniziai a scattare foto a raffica, non volevo perdermi un solo attimo di quello spettacolo improvvisato mentre un’alba grigia stava nascendo. La coppietta aveva l’ombrello rotto, i suoi raggi erano privi di stoffa ma i due ragazzi guardavano divertiti le piroette di Francois che urlava: “Parigi ti adoro! Sono l’uomo più felice del mondooooo!” Poco tempo dopo fui invitato alla presentazione di una nuova rivista di moda, arte, spettacolo, cultura in cerca di fotografi e giornalisti. Portai con me gli ultimi scatti. Tra questi le foto della notte con quel matto di Francois. Riuscii a farmi ricevere dalla futura direttrice, avevo bisogno di lavorare. Quando la direttrice ebbe tra le mani l’immagine di Francois sullo sfondo della Tour Eiffel sotto le prime timide luci dell’alba, restò immobile a studiarla. La foto in bianco e nero rimase tra le sue mani per diversi secondi e il mio cuore iniziò a correre. “E’ una foto meravigliosa! Questa immagine deve essere vista non solo dai parigini ma da tutto il mondo! Voglio pubblicarla al più presto nel nuovo giornale perché trasmette gioia di vivere, bellezza, entusiasmo: è la celebrazione della felicità racchiusa in un attimo. I miei complimenti ragazzo!” Ero raggiante! Dopo due mesi uscì il primo numero di quella rivista. Uno straordinario successo di vendite! Da allora il mio nome non fu più sconosciuto. Stamattina ho saputo che Michel non c’è più. E per un attimo mi sento smarrito.

Testo ispirato all’immagine

4 Il salto di Henri Cartier Bresson
4 Il salto di Henri Cartier Bresson

34 Risposte a “Ricordi di Mirella Frascolla”

  1. la vita racchiusa in uno scatto. Bella come metafora. Bel testo, lo voto!

  2. tu dici: ma che vorrà dire e poi rimani spiazzato alla fine. Brava. Lo voto

  3. Voto questo testo.

    Superlativo il modo di raccontarlo. Eccellente trame carica di emozioni, di gioia di vivere. Complimenti di tutto cuore.

  4. Voto questo testo!
    Mi ha emozionato…parla della gioia di vivere, di un momento di felicità fermato dallo scatto di una fotografia…del dono inaspettato di un amico al quale non si può più dire “grazie”…

  5. Voto questo testo per la sua scrittura che fluidamente scorre nelle emozioni di una calda,dolce, rassicurante malinconia. I protagonisti sono vivi . Mi piacciono perché,specialmente in uno,mi posso identificare. Mi piace il loro ritrovarsi nel desiderio di “vivere tutta una notte” mi ha regalato emozioni forti.

  6. Il mio voto va a quel testo, perché mi ha fatto riflettere, e mi piace.

  7. Voto per questo testo perché dimostra una grande sensibilità e molto bella é l’idea di prendere spunto da una fotografia

  8. voto questo testo per la capacità di evocare le immagini descritte grazie al talento dell’autrice con poche e decise pennellate .

  9. voto questo questo perchè la scrittura è fluida, calda, avvolgente ed evocativa e regala emozioni.

  10. voto per questo testo
    sono colpito dal racconto, mi e’ piaciuto, e’ un bagno nella parigi attuale, viva e un po’ bohemien, alla truffaut, e quindi con un bel intercalare e retrospettive tra i personaggi, luoghi, eventi, interessi, passioni….

  11. Voto questo testo ,delicato e malinconico, scritto molto bene

  12. Voto questo testo!
    Un racconto semplice, breve a tratti malinconico. Ci si può facilmente riconoscere nei protagonisti. chi di noi , dopo aver incontrato un amico che non vedi da tempo non prova la voglia di “vivere tutta la notte” magari facendo qualche follia?
    Domani la vita tornerà alla normalità, ma non è detto che quel momento passi..Proprio come una fotografia, può rimanere nel cuore e magari cambiarti anche la vita

  13. Voto questo testo perchè mi è piaciuto per il ritmo nella scrittura e per il messaggio positivo che da ti dice credi al tuo sogno cogli l’attimo e lo vedrai realizzato

  14. Il testo merita il mio voto: trovo ben descritta la preparazione all’immagine. La felicità di Francois e la sobrietà di Michel si mescolano abilmente in poche righe come se fossero estrapolate dalla scena di un film.

  15. Voto questo testo. L’ho trovato ben scritto e coinvolgente sul piano emotivo, l’autrice riesce a trasportare il lettore nei suoi ricordi e lo sorprende con il finale malinconico. Ben riuscita la capacità di tenere incollati alla lettura.

    1. Voto questo testo. Lo voto perché in poche righe é riuscito a trasportarmi in un tempo surreale, fantastico, facendomi sognare ma accompagnandomi per mano sotto la pioggia…

  16. Voto questo testo.
    Un racconto dal ritmo veloce, ma dolce e malinconico, come la città che ne è lo scenario.

    1. Voto questo racconto, perché pur sembrando partire senza troppe pretese, non si perde nello scontato e già visto, ma quel vento caldo e quell’ombrello che si piega al vento, e il felice piroettare di Francois, col suo grido: “Parigi ti adoro” è tutto un inno alla vita che si afferma nella sua bellezza nonostante il grigio e piovoso che offusca l’intorno. E nonostante che alla fine campeggia un sentimento di malinconia, prevale nella narrazione il voler far sapere a tutti che la vita è meravigliosa ogni tanto.

  17. io voto per questo testo.
    il racconto breve mi e’ piaciuto per l’intensita’ dei dettagli,la semplicita’ voluta dei pensieri allo stesso tempo di significato e spessore, per la location unica, per il rapporto umano instaurato attraverso la narrazione ,e nelle parole , affrontando il tema dell’amicizia, dell’arte , della passione,della felicita’, dell’amore, della volonta’, della passione umana , della gioia di vivere, della tenacia di osare, sognare e volare…bello davvero

    1. Io voto per questo testo.
      Il racconto è scritto in maniera fluida ed evoca atmosfere intense e delicate, soffuse di malinconia.

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