Luci di inverno di Sara Stuani

Luci di inverno di Sara Stuani

Luci bianche nel cielo invernale,
fredde lanterne in perpetuo movimento,
scesero lievi come fiocchi di neve,
danzando leggiadre come lucciole albine.

Piccole sfere luminose planarono sulla finestra,
così vicine eppur distanti dal desiderio di sfiorarle,
nitide e opace, cangianti gigli di ghiaccio,
diamanti incastonati nel velluto della notte.

Due planarono con delicatezza sulla finestra,
mi avvicinai cauta, temendo sparissero nel sogno,
dal buio completo della stanza le vidi toccare il davanzale
a un battito di ciglia l’una dall’altra.

Incuriosita continuai a avvicinarmi senza farmi notare,
ad ogni passo le due sfere di luce, non più grandi di un pugno,
divennero più chiare e, senza sforzi,
due corpi luminosi al loro interno, riuscii a distinguere.

Una fanciulla dalle membra pallide e lunghe,
fasciata da due splendide ali brillanti,
che vibrando spandevano polvere di stelle
sul suo corpo delicato e ai suoi piedi.

Un giovane uomo, snello ma scattante,
anche lui delle dimensioni di un bacio mai dimenticato,
le ali azzurre come i suoi capelli,
tendeva la mano verso di lei,
i lineamenti aguzzi e delicati contratti dal tormento.

Lei sembrò indecisa, un gesto lento alzò la mano,
sfiorando le dita di lui, in una delicata carezza.
Non si toccavano in altro modo,
eppure il desiderio di entrambi era splendente
come i loro fuochi d’inverno.

Lui cercò di ghermire quelle dita sottili per attirarla a sé,
lei si ritrasse raccogliendo il piccolo viso tra le mani serrate,
scuotendo il capo e i lunghi capelli d’oro,
con gesto disperato.

Lui strinse i pugni lungo il fianco,
io serrai i miei contro le labbra,
per non lasciar sfuggire un gemito,
spettatrice di una sofferenza che non era la mia.

Spalancò le braccia,
lanciandole un ultimo sguardo pieno d’amore,
poi si lascioò cadere al di là del davanzale,
sparendo dalla nostra vista
come se mai fosse esistito.

Guardai mestamente la piccola fanciulla alata,
accasciarsi su se stessacome una candela disciolta,
stringere le ali attorno al corpo nudo e delicato,
piangere lacrime disperate.

Feci un passo indietro,
e il suo piccolo corpo divenne solo una luce
ai miei occhi,
che scomparve in pochi istanti,
con l’arrivo dell’alba.

8 Risposte a “Luci di inverno di Sara Stuani”

  1. Voto questo testo. Sembra una di quelle favole che, se pur tristi, lasciano dentro tanta dolcezza!

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