Una macchia di colore di Anna Cibotti

Una macchia di colore di Anna Cibotti

Genere: Prosa/Realismo

L’altalena ondeggiava cigolando.
L’aria che creava quell’andare avanti e indietro, alzava leggermente il vestito a quadretti bianchi e rossi scoprendo due gambe di bambina.
Era in piedi con le braccia attaccate alle corde e piegava le ginocchia per darsi la spinta che la faceva oscillare sempre più in alto.
Era estate.
La mia estate di tanti anni fa.
Ero affascinata dal movimento aggraziato di quell’orlo ondulato della gonna che aveva la leggerezza di un papavero accarezzato dal vento.
Mi piaceva quel vestito!
Avrei voluto averne uno uguale per poterlo mettere e farlo svolazzare dondolandomi sull’altalena.
Ma è rimasto un sogno. Piccolo, ma importante tra gli altri che avevo, se ancora lo ricordo.
Molti anni dopo, ho rivisto quella bambina, ormai nonna.
“Tu sei Manuela?”, le ho chiesto.
“Anna?”, mi ha risposto.
Gli anni di collegio che abbiamo condivisi da bambine ci hanno lasciato ricordi diversi. Quel piccolo sogno di un vestito a quadretti bianchi e rossi che le ho rivelato dopo tanto tempo, le ha fatto tenerezza.
Aveva avuto un sogno anche lei, quell’estate!
Me lo ha confidato.
Ma non lo rivelerò a nessuno.
I sogni, a volte, devono rimanere segreti… potrebbero perdere la loro magia.

18 Risposte a “Una macchia di colore di Anna Cibotti”

  1. voto questo testo, poetico nell’innocente magia dell’infanzia

  2. Bel racconto Anna, il finale m’ha un po’ ammosciato perchè volevo scoprire l’altro sogno, ma pazienza, lo voto lo stesso.

  3. ci lasci con il mistero Anna. Un tratto, scritto davvero con bravura, che rievoca colori e sensazioni. Voto per questo testo

  4. la non conclusione del racconto lascia un bel senso di sospensione e di attesa, brava!

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