La porta chiusa di Anita Rudcliff

La porta chiusa di Anita Rudcliff

rudcliff“E’ permesso?”
Isa bussò alla porta, e subito si sentì ridicola per quelle parole che le erano uscite di bocca senza che il cervello l’avesse ordinato. L’aprì e rimase sulla soglia, come se da quel punto preciso della stanza la morte potesse far meno paura, o meno male. Lui era lì, bellissimo, sembrava immerso in un profondo sonno. Solo il bagliore delle candele illuminava la sua figura, e Isa ebbe l’impulso di andare ad aprire le finestre per far entrare la luce naturale. Era giorno fatto, ma dietro quella porta ormai la notte eterna aveva preso il sopravvento su tutto il resto.
Rimase così, aggrappata a quella maniglia che si ostinava a non lasciar andare, sospesa; cristallizzata dentro le sue stesse emozioni, che le impedivano di fare un passo in più all’interno della stanza, e che allo stesso tempo la costringevano a non distogliere lo sguardo dal corpo vuoto di suo padre. Aveva passato su quella soglia tutta la vita, pensò Isa, e adesso che finalmente aveva trovato il coraggio di oltrepassarla non ne valeva più la pena.
Non era sempre stato così, tra loro. C’erano dei ricordi sfumati che ogni tanto popolavano i sogni della ragazza, in cui padre e figlia avevano vissuto quasi in simbiosi, in un mondo creato da loro e nel quale c’era spazio solo per loro, fatti di voci che raccontavano fiabe, risate, abbracci, baci della buonanotte e ninnenanne, mani forti che l’afferravano se cadeva e che la consolavano se era triste. Quel che Isa non ricordava era il momento esatto in cui lui era uscito dalla sua vita in punta di piedi, per non farvi più ritorno. O forse era stata lei, senza rendersene conto?
In seguito non aveva fatto altro che rimanere in attesa, sulla soglia, aspettando il momento giusto per tornare indietro, spiando i suoi gesti, cercando di decodificare i suoi silenzi e i suoi sguardi; in cerca di un pretesto che non era mai arrivato, guardando quell’uomo che fino ad allora era stato il centro del suo mondo allontanarsi sempre più, mentre un muro invisibile di parole non dette e gesti trattenuti calava tra loro.
A un tratto un peso opprimente le serrò la gola, mentre un grido soffocato moriva dentro il suo petto. La consapevolezza e il senso di colpa si abbatterono sulla ragazza come un macigno: non ci sarebbe più stato un momento giusto, quelle braccia che l’avevano sorretta tante volte quando da piccola stava imparando a camminare non si sarebbero più avvolte attorno alle sue in un ultimo abbraccio.
Isa trasalì. Non si era accorta delle grosse lacrime che da parecchi minuti le scorrevano dalle guance giù fino al collo, e le inumidivano la maglietta e i lunghi capelli. Davanti a lui non aveva più pianto. Non dopo quel giorno, quando aveva letto la delusione negli occhi del padre perché lei aveva scelto di non andare via con lui, ma rimanere con sua madre; il giorno in cui aveva visto il pilastro della sua vita sgretolarsi, uscire di casa e chiudere la porta dietro di sé, sapendo che aveva perso il diritto di tornare indietro.
Non aveva più senso stare lì. Si voltò, la maniglia ancora in mano, abbandonò la presa e si lasciò crollare a terra. Con la schiena premuta contro il muro, mosse le labbra quasi impercettibilmente, in un sussurro “Perdonami papà, ti voglio bene”.
Le parole vorticarono nel vuoto della stanza, nessuno le udì. Infine si infransero sulla soglia, invocando un perdono che non sarebbe mai arrivato, e i frammenti turbinarono come polvere perdendosi nel nulla eterno.
Che suono fa un cuore che si è irrimediabilmente spezzato? Isa ora lo sa. E’ il rumore di una porta chiusa che nessuno potrà più riaprire, l’eco di un grido destinato a non essere udito.

31 Risposte a “La porta chiusa di Anita Rudcliff”

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  2. Voto questo testo. Mi ha toccato in modo particolare. Brava!

  3. Amici miei, vi sarò grata se vorrete leggere questo mio racconto brevissimo, non vi ruberà che pochi minuti…e se vi avrò emozionata… votatemi!, Per votare un testo bisogna apporre, nella sezione dedicata ai commenti, nella pagina del pezzo che si desidera votare la scritta “Voto questo testo”.
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  4. Voto questo testo di Anita Rudcliff, La porta chiusa…molto bello ed emozionante

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