Nata libera di Irma Panova Maino

Nata libera di Irma Panova Maino

Fuori concorso

In bilico fra due mondi, mi sono spesso chiesta se fosse solo una mia illusione, o la vitale necessità di ogni essere umano, quella di credere in un’esistenza migliore. Ho vissuto il mio ruolo al meglio che potevo, cercando di carpire quei segreti, tramandati da nonne e madri, di generazione in generazione, che a me sono sempre stati negati. Non sono nata per essere moglie e madre, non sono nata con lo straccio della polvere in una mano e il mestolo in un’altra. Sono nata libera e come essere privo di catene e costrizioni ho accettato una maschera per amore. Per dare quello che il sociale prevedeva che dovessi offrire come contributo. Eppure, nonostante questo, ho sempre saputo che non potevo reggere nelle vesti che mi erano state affibbiate, fornendomi di un’etichetta che mi avrebbe data come un “usato quasi nuovo”. Quante volte ho osservato il mondo al di fuori dei miei spazi, quante ho sospirato, sognando di nuovo la fragranza verdeggiante di un prato e l’aroma speziato della resina nei boschi… E allora ho sperato, oltrepassando la soglia, cercando fra le parole il conforto per un animo inquieto. Fra le lettere ho trovato le mie risposte, il mio modo di essere, il mio bisogno soddisfatto, colmo di quella naturalezza che era in grado di travalicare qualsiasi apparenza. Ora sono qui, su questa soglia, con lo sguardo rivolto al mio passato, mentre cerco di pareggiare i conti fra quello che ero e ciò che sono. E mentre varco definitivamente il confine, sento il vento sussurrarmi di nuovo…

7 Risposte a “Nata libera di Irma Panova Maino”

  1. Molto bello, soprattutto le frasi finali… quel vento in faccia sentito appena oltre il confine

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