Diario di bordo: quarantacinquesimo giorno di Anna Ciraci

Diario di bordo: quarantacinquesimo giorno di Anna Ciraci

Mia mamma ancora non sa che esisto.
La sento ridere sempre. Ha una risata diversa a seconda il momento.
Ci sono volte in cui sembra nervosa, quando ride intendo, le si stringe la pancia, e intorno a me tutto vibra in modo diverso, sono piccole risatine convulse che mi fan sobbalzare e in genere mi tengono sveglio. Sento sempre la stessa voce quando succede, le parla in modo dolce e solitamente sottovoce, credo che quello sia il mio papà.
A volte ride e basta, è una dolce risata, la pancia è distesa quando succede e ci sono tante altre voci che ridono con lei, credo che quelle siano le sue amiche. È bello quando siamo con le sue amiche, all’inizio, poi però tutto comincia a saltare e il liquido diventa frizzante dopo non capisco più nulla, dormo soltanto. Quando mi sveglio tutto mi gira e la mamma sta male.
Quando non la sento ridere la sento urlare. Sento solo un’altra voce che urla più forte, credo che quella sia la nonna. Non sembra bello: di solito quando gli urli finiscono, si sente sbattere forte, un grosso scossone e la mamma piange per ore.
Io me ne sto qui a fluttuare dentro i singhiozzi, non riesco mai dormire finché non si calma.
Ora la mamma però piange in modo diverso, si accarezza la pancia e piange più forte. Sento il suo calore che passa vicino, ma la pancia è dura come quando litiga con la nonna, eppure oggi ancora non è successo…
Ha scoperto che esisto e non è contenta.
Si sta vestendo per uscire e si muove lenta, stasera faremo il mio primo dolcetto o scherzetto, chissà che bello assaggiare tutti quei dolci.
Bussa alle porte e ride con le sue amiche, anche papà ogni tanto le parla, ma non sembra che siano insieme stasera.
Lo zucchero mi fa saltare dentro la pancia, è bello, mi sto divertendo un sacco.
Quando bussa all’ultima porta si spaventa, la pancia è tirata, eppure il dolcetto lo prende lo stesso, e poi se lo mangia.
Che strana sensazione che sento, tutto comincia a illuminarsi qui dentro. Non c’è mai stata una luce qui, sono sempre rimasto al buio accoccolato fra i dolci sapori della mia mamma.
Questo fascio proviene dal fondo, sembra caldo e sereno e, anche se so di non essere pronto, sento che devo andare, la mamma sta male la sento urlare…
Ho varcato la soglia attraverso i mondi. Ho visto mia madre tremare, impaurita e sconvolta, come una bimba nelle vesti di donna, le ho sorriso, come un bimbo al primo abbraccio e ho volato, sopra il cielo e le stelle, al di là di ciò che si vede e di ciò che non si può sapere.

13 Risposte a “Diario di bordo: quarantacinquesimo giorno di Anna Ciraci”

  1. Le votazioni si sono chiuse domenica, 23 novembre, alle ore 23.59

  2. Splendido davvero!
    Impossibile non sentirsi trsasportati dalla narrazione
    Voo questo testo

  3. Voto questo testo.

    Il coinvolgimento va oltre la normale emotività della lettura. Entra nel significato profondo del testo. Un brivido percorre i miei sensi. Cruda e sublime verità. Splendido!

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