Delusioni spaziali di Luisa Cagnassi

Delusioni spaziali di Luisa Cagnassi

Nelle sere stellate, quando il cielo illumina la notte, Amanda raggiungeva la mansarda e, attraverso il lucernaio, si lasciava trasportare nel blu intenso delle tenebre.
Le apparivano, quelle stelle lontane, piccoli diamanti fluorescenti e la sua immaginazione percorreva lo spazio, avventurandosi in mondi fantastici.
Il suo universo, la sua oasi di pace interiore, erano racchiusi tutti in quella dimensione sconosciuta, dove l’immaginazione e la fantasia le regalavano, ogni volta, piaceri indescrivibili.
Appoggiava i suoi occhi, sulle colorate pianure dei pianeti, incontrando personaggi misteriosi.
Non abbassava mai lo sguardo sul mondo sottostante, su quei frammenti quotidiani, avrebbe ritrovato una realtà caotica e stressante: fastidiosa.
Le cime dei palazzi, foreste di cemento illuminate da luci accecanti. Nuvole scure colme di anidride carbonica, elevarsi e inquinare i suoi pensieri, distruggendo il suo angolo di paradiso.
Il rumore del traffico, lo stridere dei freni delle vetture, le sirene spiegate delle ambulanze, a ricordarle quanta sofferenza in questo emisfero malato, ferisca le nostre vite.
Spegneva il contatto con la realtà, insieme al televisore. Nemico responsabile ormai, elemento di comunicazione negativo, portatore di notizie devastanti e cruente.
Una visione dolorosa e caotica, stressante, un’eco permanente di inutili nefandezze, di colori tetri. Oscurarlo era l’unico modo di sentirsi libera. Trovare ancora un angolo dove gioire dello spazio celeste. Respirarne l’aria tersa e leggera.
Tutto a un tratto, quando affascinata, era ancora immersa nel suo viaggio immaginario, avvertì un brusio provenire dalle case vicine.
Amanda con cautela, spinse lo sguardo di adolescente avanti a se. Le tivù accese delle case vicine, comunicavano qualcosa di nuovo, probabilmente un evento straordinario.
Tentò di riprendere il suo viaggio, dribblando tra le stelle e le meteore, che nel suo immaginario erano simili a pepite dorate, lisce e preziose unite alle comete per ingemmare l’infinito.
<Amanda scendi!> La voce del padre tuonò, temendo di non essere udito.
A malincuore abbandonò il suo viaggio fantastico, rientrando nel mondo reale.
Scese verso la cucina. <Cos’è successo papà?> addosso ancora l’espressione trasognata.
<Abbiamo una stella cometa! Dopo dieci anni, capisci l’importanza di questa ricerca?> Guardò il padre attonita. <Papà, le comete stanno in cielo, come possiamo averne una?>
Scosse la testa l’uomo. < Te ne stai troppo su a fantasticare e ti disinteressi del mondo!>
Rimase in silenzio qualche minuto a riflettere. Poi, leggera, quasi volando per non far sentire i suoi passi ripercorrere quei gradini, si riaffacciò al lucernaio.
Lo spazio celeste le sembrò ostile, non provava più le stesse sensazioni. Non riusciva che a intravedere uno schermo nero, tempestato di puntini luminosi sparsi in modo disordinato.
Sforzava e impegnava la fantasia, ma qualcosa si era deteriorato dentro di lei, nella sua mente.
Un sogno spezzato. L’avevano derubata del suo magnifico spazio, demolito il limite tra i due mondi, violato la sua immaginazione.
Dagli occhi scivolò una lacrima di delusione: nulla sarebbe stato più come prima per lei.
Si accovacciò sul tappeto e mise le cuffie, ora il suo mondo era diventato musica.

31 Risposte a “Delusioni spaziali di Luisa Cagnassi”

  1. Le votazioni si sono chiuse domenica, 23 novembre, alle ore 23.59

  2. Ad ogni suo scritto Luisa Cagnassi, smuove nel lettore brividi e lo rpisce nel suo intimo portando il cuore a danzare con la sua anima.
    Stupendo!

    1. Luisa Cagnassi riesce a trasmettere emozioni e sentimenti in modo naturale e semplice e ti fa entrare nella sua dimensione con naturalezza, la trovo fantasica !

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