Vivo di riflesso di Allie Walker

Vivo di riflesso di Allie Walker

allie realtàGenere: Surrealismo

Vedo solo le mie ossa. E tra i fianchi il ventre, pregno di un’altra vita che sta prendendo forma.
Sto sprofondando in un abisso e non riconosco più questa terra dove ci sono più oceani che cielo. Il mio cervello è andato a male, i miei pensieri sembrano non trovare pace. La bolla in cui vivevo è esplosa e i miei piedi ballano su un soffitto che sta collassando.
Un ricordo passa nei miei occhi: quelle iene che mi hanno lasciato senza luce chiusa in quell’armadio e il respiro di un estraneo addosso. E poi giorni e giorni seduta su freddo acciaio a fissare le luci stroboscopiche di una discoteca affollata ma senza musica. Donne come me, lamenti, pianti e ventri di donne ossute. Sono riuscita a fuggire da quel posto putrido e colmo di morte. Oggi vivo di nuovo in un luogo oscuro, vivo rovesciata e mi nascondo. Il più piccolo rumore mi fa male, fa male perché so che qualcuno arriverà da me a portarti via.
Il domani, se esiste un domani dove i soli non sorgono ma rimangono immersi nel buio infinito dell’universo, è invisibile agli occhi e il mio respiro riempie i polmoni di aria ma non di ossigeno. Nonostante l’aria sia rarefatta non soffoco ma vorrei finire questa vita, solo che ho paura di fargli male… lui non ha colpe.
Cerco di trovare un lieto fine a tutto questo e penso che aprirmi le vene non sia la strada migliore, vedrei pisciare il mio sangue per poi rimanere sospeso attorno a me… no, non mi piace. Osservo i pittogrammi disegnati sulle mie unghie e ci leggo un codice che non comprendo, cerchi e linee intrappolate su quel poco che resta di me. Forse un marchio.
Scorgo del fumo e l’incendio del bosco di betulle non lontano da dove vivevo. Mi avvio per una strada deserta, calpesto cenere e nei miei occhi ancora un flash: cadaveri bruciacchiati. Scavo per trovare vita. Scavo per cercare cibo. Ho fame. L’odore acre sbiadisce piano nel vento e i colori che un tempo amavo ora sono solo pastelli sbiaditi e polverosi. I lampioni sono tutti spenti.
I polmoni sono pieni di polvere e fanno a pugni con il respiro. Sulla strada carrelli della spesa, vuoti, sinistri oggetti di un ecosistema spazzato via dalla guerra dell’Impero. Specchi rotti e vetri infranti senza riflesso scricchiolano sotto i miei piedi e un’ombra mi sfiora. Un uomo mi punta una pistola alla tempia e imprigiona svelto i miei polsi con una catena. Urlo, un urlo che non ha voce, un urlo che non sento. Dove è andata a finire la mia voce?
In qualche modo strappo la pelle di quell’uomo, le unghie affondano e il sangue rimane sospeso attorno a noi, bolle carminio che galleggiano nel vento mentre lui mi dice che va tutto bene, che mi conosce, che ha vissuto per tanto tempo nel mio armadio.
“Ora hai bisogno di me” mi dice. Non lo riconosco, non so chi sia, non riesco a trovare il suo volto tra i miei ricordi. Tirata per la catena non posso far altro che seguirlo. E sento lui muoversi nel ventre.
Può una pianta in vaso, quello che sento di essere, crescere un bambino? Può una società sporca veder nascere una vita? Io la sento dentro di me, respira nel mio ventre e occupa tutto lo spazio, assaggio i suoi lamenti, non può questa vita essere una gioia.
Respiro, non riesco a trovare un senso a tutto questo, una vita senza colori e questi presidenti che hanno rubato il potere, queste persone che si sono elette rubando voti, a capo di quel mondo nuovo, ci trascinano lentamente verso luoghi di rinascita. E’ quello che dicono loro, è quello che vogliono farci credere.
Tireranno fuori questa vita, che palpita nel mio ventre, e la porteranno in un paese diverso. Una realtà parallela, la terra come era un tempo con alberi e fiori e animali e persone normali. Per me non ci sarà scampo, non sarà la mia realtà. Quella realtà a me è preclusa.
Il mio verbo e la vita, per la verità, le tengo nel mio ventre: un atomo instabile in una brocca di creta che galleggia in un liquido che lo nutre, un atomo che è vita, il mio piccolo elfo magico.
Una vita, la sua. Non la mia. E il suo tocco, dentro di me, non è di questo mondo.
Lo vedo nel mare, non in un abisso, saltellare tra le acque pulite e tra l’increspatura delle onde. Sorrido, lui andrà da qualche parte che io non potrò toccare, ma lì c’è vita, così mi hanno detto, così ci hanno promesso quelle voci nella discoteca.
Camminiamo tra i corsi consumati dal tempo e dalle guerre e poi nel deserto, un abisso di sabbia scura e sporca. Ci inghiotte. Nessuna stella a guidare il nostro cammino, nessun sapore e calore di un sole scomparso nel nulla infinito.
Le mie mani sono sporche, su di esse ancora i segni della mia ricerca di vita e di cibo tra la corteccia bruciata come una crosta di sale. E le sue mani sulle catene ancora a bloccare i miei polsi.
Quando potrò assaggiare una terra diversa? Io già so che non potrò mai, ma lui troverà il modo per portarmi indietro nel tempo, lui troverà il modo per farmi sentire ancora il calore di un vino rosso corposo che si spande nelle vene, lui troverà la vita, la troverà per me.
Ora posso solo vedere il buio e urlare il suo nome. E so che mi sente, perché io sono lì, con lui. Grido “mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace”, ma rimane tutto nella bocca, nel nulla, nel mio cuore che pulsa impazzito, nei polmoni che respirano fumo e non so come posizionare la mia lingua per farmi sentire anche dagli altri.
E continuo a trovare vetri sotto i piedi, continuo a trovare zirconi, anziché diamanti… nessun riflesso caldo a guidare il mio destino.
Siamo arrivati, è giunta la nostra ora, ci separeranno e lui andrà in un posto migliore, lo so. Io non sarò con lui, porteranno via questa vita che ha gonfiato il mio ventre… per una vita migliore, un mondo nuovo che io non vedrò. Chiudo gli occhi e quando li riapro lui mi ha già lasciato.
Adesso dipingo piume su me stessa per non dimenticare che posso volare verso il mio sole, mio figlio, che non è affondato ma sorto in un luogo migliore. Lui è la mia realtà parallela.

(tratto dalla serie: Piango per un mondo vuoto)

61 Risposte a “Vivo di riflesso di Allie Walker”

  1. Resistono i desideri di rinascita, esistono le emozioni per farli rivivere

  2. leggere i pensieri profondi, delicati ma autentici di Allie che scavano tunnel di riflessioni nella mente e coprono con un velo trasparente ma benefico il cuore è un balsamo sempre ancor di più in certi momenti. Io sono stato il primo critico ma anche il primo a credere in Lei e di questo me ne vanto. SEI BRAVISSIMA

    1. Mattia il primo critico che mi ha spinto ad andare avanti senza preoccuparmi di quello che gli altri pensavano della mia scrittura. Devo a te tante di quelle cose che le parole non basterebbero per dirle. Grazie, grazie, grazie.

  3. Allie e’ sempre Allie. Impareggiabile, unica, in una sola parola EMOZIONANTE!

    1. Detto da te, Donna dai mille talenti, mi fa un immenso piacere. Che emozione! Grazie.

  4. Ottimo testo distopico, carico di disperazione, con uno stile che ricorda La strada di McCarthy. Lo voto con piacere.

    1. Grazie Maria Grazia. Detto da te Donna dai mille talenti mi fa un immenso piacere. Che emozione!

    1. In fondo stiamo aspettando tutti un futuro migliore, soprattutto per i nostri figli. Grazie per il tuo voto e commento.

  5. Voto per questo testo
    Anche nell’angoscia vive sempre una speranza. L’amore di una madre trascende qualsiasi mondo e bruttura, qualsiasi sacrificio e dolore. Allie ha saputo infonderlo nelle sue parole attraversando il senso di ogni ragione al di là di un contesto apocalittico: La vita è sempre da difendere e proteggere. Bravissima, Allie. Complimenti di cuore

    1. Che dire… con un commento così mi sciolgo. Grazie anche a te :*

  6. Una scrittrice davvero degna di successo…tutto ciò che scrivi è pregno del tuo essere cosi meravigliosa. Dentro e fuori.

    1. Grazie Liana, detto da te è un grandissimo complimento. Un inchino.

  7. Voto per QUESTO. Evocativo, ma senza pedanterie. Brava Allie.

    1. Molto fresco, vivo ed attuale.
      Un vero piacere leggerlo.

    2. duro, scomodo, fastidioso, irritante, da leggere fino in fondo e farsi molte domande. Forse anche ringraziare di non essere noi i protagonisti. Bello.

      1. Grazie per la disponibilità e per tutti i complimenti che mi fai sempre.

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