J. di Sabrina Guaragno

J. di Sabrina Guaragno

Genere: Fantastico

Nell’ovattato e nuvoloso regno dell’incoscienza, ti aspetto senza emettere suono, per non turbare il tuo sonno. Appena ci sei, mi sembra che l’atmosfera vibri sotto la spinta del residuo dei tuoi pensieri, ed è allora che inizia il sogno.
E’ dura per me, rimanere in disparte. Spettatore di cotanta magnificenza, rimango a guardare nascosto, all’ombra degli alberi dai colori vivaci e innaturali che evochi con le tue fantasie.
Ti guardo volare lontano, sopra monti e deserti, tuffarti negli oceani e nuotare con le sirene. Poi entri in una casa qualunque, che pian piano si trasforma e assume fattezze nuove. Diventa una scuola, tu ti siedi ad un banco e c’è una donna che fa lezione e tanti bambini ad ascoltarla. Tu ti guardi i piedi e non hai più le scarpe. Questo è un tuo sogno ricorrente, e non appena vedo sbucare dai bordi della mia visuale quel fumo grigio che è la tua angoscia, esco dal mio nascondiglio e, veloce come una gazzella o forse di più, cancello via quel fumo. Lo acchiappo con le mani, si dissolve sotto le mie dita.
Tu ti volti e stai per scoprirmi, ma io sono più veloce. Ed eccomi nascosto nel prossimo sogno che stai creando.
L’angoscia non ti ha toccato, al tuo risveglio non ricorderai nemmeno quel particolare di disagio. Ora la tua mente sta partorendo una fantasia mista a un ricordo lontano, stringi la mano della tua mamma e passeggi per un bosco pieno di fiori colorati. Sembri piccolissima, adesso. Corri nel prato e raccogli dei fiori. La tua mamma è scomparsa, e il cielo, poco fa di un blu intensissimo, adesso è carico di nuvoloni simili a grosse pecore nere. Tu stai per piangere. Dal folto della foresta nera che adesso ti circonda compaiono dei lupi famelici, e le loro bocche traboccano di sangue.
Impreco tra me e me, ed è allora che intervengo nuovamente. La piccola bambina che sei diventata, si volta a guardarmi e così mi plasma. Non sono più J. adesso, non ho più i capelli celeste chiaro e la pelle bronzea. Sono un orso, grandissimo e marrone. Ma che stai facendo?
Mi avvicino circospetto, ma non appena vedo le lacrime nei tuoi occhi e uno dei lupi che sta per attaccarti, mi butto nello scontro. I lupi scappano via, e quando mi giro sei di nuovo tu, una ragazza sulla ventina, ed io non sono più un lupo, ma ho il volto del tuo ragazzo e mi tieni per mano. Camminiamo sulla superficie bianca e polverosa di un pianeta un po’ buio. E’ questa la luna?
Passeggiamo un po’, i tuoi capelli cambiano colore ad ogni passo, ma non so cosa questo possa significare.
Vorrei soltanto sgattaiolare via da questo tuo sogno, di solito sono sempre ad un margine, ma adesso mi ritrovo ad interpretare un ruolo fondamentale.
Tu ti volti e mi abbracci, mentre tutto attorno a noi si fa confuso, pieno di colori che si mescolano come tanti acquerelli che vengono gettati a caso su un foglio bianco. —Mi hai salvato— sussurri, e per un attimo sono felice anche se quelle parole non sono rivolte davvero a me. Ma è vero, io ti ho salvato. Ti salvo ogni notte.
Una musica roboante e fastidiosa irrompe nel silenzio, mi guardi mentre sono ancora nelle sembianze del tuo ragazzo. Tendi una mano verso di me, ma tutto attorno a noi sta svanendo. I tuoi capelli tornano del loro colore naturale, il mio volto pian piano assume nuovamente le mie sembianze e tutto attorno a noi è di un bianco abbacinante impossibile da sopportare. Per un attimo, un battito di ciglia, forse vedi il mio vero viso. Quello che non vedi mai a causa delle tue distorsioni oniriche. Forse. O forse no.
Ti sei svegliata, ed io ritorno al mio posto.
Mentre ti svegli, ti alzi dal letto con i capelli tutti scompigliati ripensando all’immagine del tuo ragazzo sorridendo al pensiero che anche nei sogni ti protegga, spegni la sveglia e accarezzi distrattamente un oggetto rotondo appeso a un pomello del tuo letto. Dondolo un po’, appena rinfrancato.
Io ti salvo, ogni notte, nascosto nei tuoi sogni. Sono J., lo spirito del tuo acchiappasogni.

13 Risposte a “J. di Sabrina Guaragno”

  1. mi è piaciuta molto l’idea e il mistero che si crea attorno a questo J. Voto x questo.

  2. Voto questo testo
    mi piacerebbe averlo anch’io un acchiappasogni del j-enere!

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