Khadija (tratto da: Bocche scucite – interviste a donne marocchine) di Rita Sanna

Khadija (tratto da: Bocche scucite – interviste a donne marocchine) di Rita Sanna

Genere: Reportage/Drammatico

“…Non c’è via di scampo da quello che per lei è diventato un calvario.
Da tre anni non vede più la luce del sole, non vede e non deve parlare con nessuno, sente solo i passi degli inquilini del piano di sopra che non sanno di lei o che, forse, preferiscono fingere di non sapere ciò che succede il quel seminterrato abitato da gente emigrata, con abitudini diverse,con una lingua incomprensibile.
Una di quelle mattine Khadija, stremata dalle continue angherie, dalle violenze, dai dispetti, dalle umiliazioni che giornalmente subisce da parte del marito e della giovanissima donna con la quale è costretta a convivere, affronta con le sue ormai deboli forze il suo uomo perché la lasci libera, perché la riporti nella sua terra, perché le risparmi quella insopportabile vita, che vita non è.
“Tu non marito buono… questa donna… donna cattiva come te!” gli grida forte.
L’uomo s’infuria, le si avvicina, le punta un coltello sul ventre e la minaccia che la ucciderà se non smetterà di urlare e di offendere la donna che ama e che lo ha reso padre. Tu non buona fare figli… tu voluta venire… e tu stare qui con marito e obbligo di moglie. Davanti alla giovane donna che lo incita a picchiarla, con grugniti di rabbia l’afferra per la nuca, la sballotta come fosse un fantoccio e le impone di inginocchiarsi ai suoi piedi. Khadija si rifiuta, non si piega e, con la poca energia che ormai le resta, grida disperatamente aiuto poi, esausta e tremante, s’accascia a terra guardando, atterrita, la luce della lama di quel lungo coltello che il marito continua a puntarle addosso. Arriva in poco tempo quell’aiuto invocato senza più vitalità, udito dagli inquilini di sopra più come un doloroso lamento che un grido.
Saranno loro a salvare la povera Khadija con la richiesta di un intervento urgente delle forze dell’ordine.
“Mio marito adesso in prigione… poi processo anche a Casablanca…”
Ha concluso così, davanti a me che l’ascoltavo quasi incredula, il racconto doloroso del suo dramma, con un’espressione un po’ più serena che non nascondeva il lividi del suo cuore ancora dolente!

7 Risposte a “Khadija (tratto da: Bocche scucite – interviste a donne marocchine) di Rita Sanna”

  1. Voto per questo testo. Molto coinvolgente, mi pareva di vedere e sentire la scena dal vivo… Veramente da lodare.

  2. Molto coinvolgente, anche se non serve guardare realtà diverse dalle nostre… la bestia non è mai troppo lontana. Voto per questo testo.

    1. Salve Bonnie, purtroppo per questa edizione di 7 giorni di follie i brani di Rita Sanna sono fuori concorso. Immagino però che Rita apprezzerà lo stesso i suoi commenti.

        1. Per la prossima volta saremo più specifici nella landing page

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