Fuoco Terra Aria Acqua di Castellani Fabrizio
Genere: Realismo/Sentimentale
-Ciao. Dormi? Parto adesso. A casa tra poco-
Buffa domanda “stai dormendo”. Se rispondo sono sveglio. Se non rispondo dormo. Lei conosce la risposta e sa che sono sveglio. Aspettavo il suo sms, anche se mezzanotte è passata da un pezzo.
D’abitudine vado a letto con le galline e prima del sole sto in piedi, ma quando lei non c’è diventa tutta un’altra storia. Stasera usciva con le amiche di sempre. D’Artagnan e i tre moschettieri, in gonnella e tacco alto, a spasso per la capitale.
La chiamo.
-Pensavo che dormissi- quando risponde al cellulare la sua voce ha qualcosa di musicale. Forse appena impastata. Deve aver bevuto un bicchiere di troppo.
-Non preoccuparti. Ti aspetto. Sono a letto con la Munro. Ma non è come con te. Com’è andata la serata con le bimbe? Tutte a posto?-
Ma lei ha pazienza. La sento sorridere. Proprio cosi la “sento” sorridere. Come se la vedessi, come se fossi là, giusto a pochi passi.
Sono certo che anche lei mi senta. “Le donne lo sanno, lo sanno comunque per prime”, canta una canzone, e credo sia vero.
-Attento. Sono gelosa e potrei spezzarti le gambine. Non mi piace che stai a letto con altre. E non faccio eccezione per i premi nobel-
Ride con quella risata tintinnata. Fatta con le note più alte. C’è allegria.
Lei torna verso casa e io le faccio compagnia nel tragitto. Due voci che si avvicinano, attraversando questa Roma dove altri dormono tranquilli.
-la serata divertente. Le ragazze stanno… insomma. Piccoli problemini. Al solito. Ci conosci a noi ragazze. Siamo inquiete ragazzacce-
Le conosco queste quattro ragazze di quarant’anni, le conosco da quando io e Iaia siamo diventati una coppia.
Assieme alla relazione ho preso un pacchetto full inclusive, amiche incluse. Stanno assieme dal liceo, e sono inseparabili. Quattro donne diverse tra loro ma sempre l’una accanto all’altra. Mi hanno studiato, giudicato e approvato. Proprio così. Approvato.
“Una cosa che si fa tra amiche” mi spiegò qualche mese dopo il nostro inizio la mia compagna.
-Dove siete andate? Cri è venuta?- Butto là ad allungare la conversazione. Ho voglia di aspettarla e comunque non dormirei. Il letto a due piazze è grande come il Sahara stasera. Chiedo subito di Cristina perché la serata era per lei.
Immagino Iaia, la vedo che sorride. Mi accontenta e racconta.
-Abbiamo seguito Marta in questo locale nuovo, al Testaccio. Bello. Fanno questa cosa strana con un tabellone tipo quello della borsa. Ci sono le bevute, e il prezzo sale con gli ordini. Più ne vendono e più è caro. E viceversa. Siamo state d’incanto e preso un paio di bicchieri. Cristina era tutta in tiro e stava da Dio. È serena e tranquilla. La fase più difficile è alle spalle-
Mentre Iaia parla, in testa mi passa il film recente di Cristina. Un donna che è fuoco sempre acceso. Sembra caricata a pila atomica, mai ferma, sempre presa da mille impegni. Sta uscendo fuori da una separazione, non troppo sofferta. Una di quelle storie che semplicemente finiscono perché c’è più paura a tenersi che a lasciarsi.
È tornata dai suoi per un po’ di tempo. E a quarant’anni è difficile. Da quando la conosco è la seconda volta che le accade e non capisco perché. Ma non è strano che un uomo non capisca una donna. Tendono a essere complicate.
Cristina non ha niente che non vada. Eppure qualcosa la spinge a trovare sempre uomini che non riescono, o non vogliono, impegnarsi più di tanto. Una calamita per i balordi. E alla lunga la coppia scoppia. Ma lei è tosta e si rialza sempre. Mi ricorda quel monologo che passa sempre alla radio, “donne in rinascita”. Sembra scritto per lei.
-Oggi ha visto due appartamenti. E uno le è piaciuto, anche se costa caro. Ha bisogno di lasciare casa dei suoi. Dopo tre mesi non ce la fa più.-
Dal racconto di Iaia capisco che la povera Cri sia stata messa sotto torchio per gran parte della serata. La vittima di turno.
-…e allora le ho detto che prima di parlare di matrimonio, figli e tutto il resto deve essere sicura che chi gli sta accanto sia un uomo e non un ragazzino. Che poi scappa. Pure Stefy era d’accordo…-
Stefania è la seria, quella con i piedi ben piantati a terra. Moglie e mamma. Una roccia. Centellina i sorrisi come se costassero cari e quando le amiche si perdono in qualche problema è sempre da Stefania che arriva il consiglio migliore su cosa fare. E ha sempre ragione. Di tutte, pur essendo una donna molto bella, è quella che mi ricorda di più un uomo. Pratica, essenziale. A tratti anche troppo dura per i miei gusti.
-…ah, non dovrei dirtelo ma Marta ha un nuovo toy-boy! Ventisei anni. Ho visto le foto su facebook. Niente male-
L’aria frizzante del gruppo, a volte il ciclone. Tanto seria sul lavoro quanto viva e libertina nel sociale. Sei nuovo in città? Marta è la tua guida turistica delle notti romane. La “queen of the night”. Si muove solo all’ora delle streghe, e conosce tutti i posti più in della capitale. Una vera Dark Lady.
-Immagino che sia rimasta là – butto lì con quasi assoluta certezza.
-Ovviamente- rimanda Iaia – aveva già attaccato bottone con un paio di tizi. La solita-
Credo che non si fermerà mai. Ma perché dovrebbe farlo poi? Iaia dice sempre che se la vedi felice devi essere felice per lei.
Io ho alcuni amici. Calcetto, una birra ogni tanto. Ma l’amicizia tra uomini è differente. Più indulgente e meno “di supporto”. Inutile ragionarci su, siamo generi diversi.
Provo a interrompere il racconto –Insomma ti sei divertita? Stata bene?-
-Con le ragazze sempre bene. Ma ora sono stanca. E poi non ti vedo da stamani. Troppo tempo. Non vedo l’ora di arrivare a casa. Mi aspetti?-
-Certo. Non dormo senza te-
-Cinque minuti-
È di parola. Giusto pochi minuti dopo sento la porta aprirsi. Resto a letto. Il libro che non mi ha fatto compagnia continua a dormire tra le mie mani.
Quando lei si appoggia allo stipite della porta di camera, sorridente e solare, mi fa ricordare la mia città e il modo in cui ci siamo conosciuti. Al mare. La mia Sirena è vento e sale, è acqua di mare. Anche con il cappotto nero di stasera.
Il nostro letto non mi sembra più cosi vuoto. Lo riempie con la sua allegria. Si porta l’estate con sé.
-Vado a fare la pipì e ti raggiungo nel letto. Ho urgente necessità di coccole.
Solo tre cose sono le stesse per tutte le donne. Profumano, hanno i piedi freddi, e quando le scappa potrebbero fermare un terremoto. Poi sono l’una diversa dall’altra. Come le perle, non ne trovi due uguali. E messe assieme fanno girare questo mondo.
Le coccole restano nei sogni. L’ultima cosa che ricordo sono le sue spalle mentre si allontana frettolosa verso il bagno. Al suo ritorno dormivo placido e tranquillo come un bimbo. Basta il suo sguardo, saperla vicino, e dormo sereno.
Al mattino, quando apro gli occhi, con i primi raggi di sole che entrano dal lucernario la trovo che dorme accanto a me. Dorme sorridendo. E allora sorrido anche io.
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Realismo/Sentimentale
voto questo testo! è molto bello! sembra quasi di ”sentir sorridere ” Fabrizio mentre racconta questo piccolo pezzo di vita.
Voto questo testo! molto bello!!! bravo!!!!!!!!!!!
Voto questo testo! Assolutamente! Descrive con gli occhi dell’uomo la propria donna e cosa dona alla sua vita. Descrive le amiche di lei e il mondo della sua compagna come facente parte del pacchetto che ha ricevuto iniziando la relazione con lei.
L’ho trovato molto originale, oltre al fatto di leggere – evviva! – una storia con il sorriso dentro.
Dopo aver letto tutti gli altri, ribadisco il mio voto
Bello! Un mix di tenerezza e amore. Lo voto!!
bello! voto anche io!
Voto per questo testo
Bello! voto per questo testo
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Un testo scritto da un uomo che ama le donne. Concordo su molti punti. Bravo, bello davvero. Voto per questo testo
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