Una cena speciale di Rita Sanna (Fuori concorso)

Una cena speciale di Rita Sanna

Genere: Realismo

Lisa non dimentica quella prima volta in casa di Barbara.
In quel tardo e freddo pomeriggio d’autunno, non erano i grossi tronchi di quercia e i rami d’olivastro, che ardevano con intermittente crepitio, al centro del grande e profondo camino, a garantire il calore nella vasta cucina. Non c’era la modernità dell’arredo a rendere accogliente l’ambiente e non c’era neanche il lampadario a illuminare bene la stanza, ma una nuda lampadina che, appesa a un filo scuro d’annosa fuliggine, pendeva dall’alto soffitto.
C’era, invece, un particolare calore umano in quella numerosa famiglia, con la risata sonora e contagiosa di Marta, con la vivacità di Melania, con la dolcezza di Rina, con le premure di Barbara e con la simpatia dei quattro maschi di casa.
Tutti, compreso il capofamiglia, si affaccendavano a preparare la cena per Lisa, ospite per la prima volta nella loro semplice e modesta casa.
“A tavola! È pronto!” ordinò Melania, che sembrava la più autoritaria.
A eccezione di Barbara, che per antica usanza non sedeva mai a tavola quando c’era un ospite, in un attimo i componenti della famiglia occuparono il tavolo gigantesco coperto da una linda tovaglia di lino grezzo, che emanava l’antico e piacevole profumo di sapone da bucato, diverso dall’odore nauseante di violetta dell’ammorbidente che la madre di Lisa aggiungeva, prima della centrifuga, nella moderna lavatrice.
Ognuno si stringeva all’altro per fare spazio a Lisa, accostando a sé il piatto e il proprio bicchiere.
Erano da cucina i bicchieri e l’uno diverso dall’altro, non come quelli di puro cristallo che giacevano come rigidi soldatini, chissà da quanto tempo, nella credenza dell’elegante salone della casa di Lisa.
L’atmosfera era serena e cordiale, quell’atmosfera di cui Lisa aveva veramente bisogno, diversa da quella a cui lei era abituata, di severo controllo dettato da un padre autoritario, priva di brio, di spontaneità, d’allegria. Ogni cosa, in casa di Barbara, ogni gesto appariva a Lisa più genuino, più spontaneo, più naturale. La cena finì a notte fonda, tra le risate che seguivano le battute simpatiche e spiritose, in perfetta armonia così come era cominciata.
Una cena davvero unica e speciale.
Da quella sera tra Lisa e tutta la famiglia di Barbara nacque un particolare affiatamento, non comune. Forse raro e persino invidiabile. Nonostante il tempo sia passato inesorabilmente veloce, non si sono spenti da quella lontana notte di fine novembre, la certezza dell’affetto, l’intesa, la complicità, il forte calore umano di cui Lisa si e’ sempre nutrita e ancora oggi si nutre, nonostante la prematura assenza di molti, compresa quella di Barbara. Di “mamma” Barbara.

[banner]

9 Risposte a “Una cena speciale di Rita Sanna (Fuori concorso)”

  1. un racconto ricco di calore umano che Lisa recepisce durante lo svolgersi di quella cena, in una casa modesta ma intensamente ricca di valori veri della vita che altrove non le erano stati manifestati; intensa, piacevole, scorrevole, delicata la lettura.

  2. Unica, con la delicatezza che contraddistingue i grandi scrittori. Bravissima

  3. Molto bello questo racconto: il confronto tra l’affetto e la vita genuina della famiglia di Barbara, e la vita priva di affetto e carica di sovrastrutture, come quella della casa di Lisa é talmente forte che n on poteva lasciare una traccia nella vita futura di Lisa. Brava Rita.

  4. Davvero complimenti! E’ un quadro di vita così limpida e viva che riesce ad esprimere nello spazio pur breve di un racconto la semplicità profonda di una casa in cui regna veramente la serenità.

    1. Un bel racconto natalizio con grande umanità e calore che ricorda l`ospitalità di una delle più belle isole del mediterraneo: La Sardegna da cui proviene la scrittrice Rita Canna, complimenti.

  5. Complimenti Rita non è da tutti riuscire a trasporre in un foglio intonso scorci di vita…… meravigliosa è la tua capacità di farlo VIVERE a chi lo legge !!!!

  6. il racconto di rita è straordinario. Ricco di leggerezza e nello stesso tempo spessore, prosa limpida e ben equilibrata. Un gioiello!

  7. Bellissimo, questo racconto! I ‘piccoli’ gesti quotidiani che oscurano il freddo lusso…
    E’ molto evocativo. 🙂

I commenti sono chiusi.