Notte povera, povera notte di Nicoletta Berliri

Notte povera, povera notte di Nicoletta Berliri

Genere: Psicologico

Pensare non costa nulla; fantasticare ancor meno.
Al buio, rannicchiati nel letto sempre troppo freddo per dormire subito, si pensa bene.
Avevo cominciato per gioco, immaginando ciò che non potevo vivere.
Pranzi al lume di candela: ipercalorici, nutrienti, afrodisiaci, eccitanti.
Lavori ben pagati, importanti, coinvolgenti, lindi, defatiganti pubblic relation.
Vestiti alla moda, scarpe comode da 150 € in su, l’imbarazzo di scegliere e un corpo in salute: magro da dieta e ginnastica.
Avventure esotiche: viaggi in Cina o più in là.
Poi il letto si faceva caldo.
Il torpore mi coglieva con il resto di quei pensieri alternativi ai sogni che non si decidevano mai ad arrivare durante il sonno.
Al mattino era triste aver vagato con la fantasia nei meandri del successo. Non restava niente a farmi compagnia per più di due notti. Note stonate in una vita misera dove ti rivolgono la parola solo per comandare o avere.
E la voglia mi assaliva sempre imprevista: al lavoro, mangiando, al cesso.
Toccavo il mio corpo morbido, forse mollo, flaccido nonostante le costole magre e il ventre troppo gonfio.

Comprai una penna e scrivere fu un gioco, l’unico possibile per anestetizzare i sensi: effetto flou, torpore delle percezioni, sbornia alcolica finalizzata alla sopravvivenza.
I poveri son soli o i soli poveri di spirito, forse.
Nel cilindrico mondo del bicchiere navigavo e scrivevo… e mi piaceva.

Bevo vino misto ad acqua
e quasi invoco
spiriti del passato.

Dove sei Archiloco, padre del tempo?
Chiocciavo con voce gobba e credevo e speravo e tentavo e respinta imprecavo.

Ma la notte torna sempre dolce e scura, con il letto sempre troppo freddo per dormire subito, troppo grande e vuoto per scordare il mondo.
Il fegato, gonfio di bile ed alcol, ispira pensieri sordidi e maligni, sempre più complessi. Quante variabili!
Equazioni con incognite.
E i conti tornano, tornano sempre quando devi pagare.
All’alba un cerchio alla testa e un’idea fissa: – Oggi sarà peggio di ieri e meglio di domani!

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