Il gelo delle attese di Christiana V

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Il gelo delle attese di Christiana V

Genere: Drammatico/Contemporaneo

È buio. Michele torna in fretta a casa dall’esattoria del lotto, dove ha giocato tre numeri sulla ruota di Napoli. Apre la porta ed entra svelto in cucina, accende il televisore e lo sintonizza sul canale delle estrazioni settimanali nella speranza di vedere i suoi numeri in sequenza.
Mentre la voce monotona ripete la sfilza di cifre, lui scalda un po’ di brodo del giorno precedente, lo versa in una ciotola in cui ha già predisposto dei bocconi di pane, e cena.
Purtroppo nemmeno questa volta è riuscito a coronare il sogno, a provare l’ebbrezza della vincita: i suoi numeri non sono usciti.
Come ogni sera, Michele esegue gli stessi movimenti: sciacqua i piatti sporchi e li ripone; spegne tutte le luci, poi le ricontrolla altre due volte, per sicurezza; chiude a chiave la porta con ben quattro mandate e si assicura di aver svolto bene ogni movimento; infine va in camera da letto.
Con lo stesso metodo, Michele si spoglia e si veste di un pigiama mettendosi sotto le coperte. Sono gelide, così come le lenzuola di cotone ormai lise dagli anni trascorsi e dai troppi lavaggi subiti. Con un sospiro si volta a sinistra, verso il lato vuoto del letto, quello che occupava Grazia, che scaldava con le sue informi tenute notturne e le borse d’acqua calda perennemente bollenti, e che adesso non c’è più.
Come sempre, quello è il momento più difficile della giornata, dove sente la vita per strada fatta di urla, rumori e clacson strombazzanti, mentre nella sua casa c’è solo un aberrante e insostenibile silenzio.
A occhi chiusi, Michele conta fino a venti cercando di non rannicchiarsi troppo, poiché gli acciacchi derivanti dall’età avanzata gl’impediscono di chiudersi in posizione fetale e attende. Quando il tepore delle coltri avvolte attorno al suo corpo vecchio e stanco permea fin nelle sue ossa, comincia a rilassarsi e finalmente scivola nel sonno. Senza Grazia al suo fianco quello del proprio corpo è l’unico calore che ha a disposizione per superare la notte, così sospira e attende… attende… attende.

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19 Risposte a “Il gelo delle attese di Christiana V”

  1. La V è una garanzia, anche se per me questo non è esattamente il momento più adatto a leggere queste storie, non posso esimermi dal farlo: voto questo testo!

  2. Ciò che sento ogni volta che leggo qualcosa di tuo: BRIVIDI! Brividi di gioia, commozione, emozione, dolore, amore e sordimento… BRAVA come sempre!

  3. VOTO QUESTO TESTO.
    la solitudine degli anziani: grazie per aver dedicato loro un brano, sono così spesso dimenticati.

  4. Ho sentito lo stesso freddo di Michele! Non è la lunghezza che fa un buon racconto ma la sua intensità! Complimenti Cristiana 🙂

  5. Triste e pieno di emozioni, questo breve racconto in poche parole c’è la storia di una vita. Molto brava.

  6. Bella storia, Chris! Triste, ma bella. Mi ha leggermente ricordato Un regalo speciale, ma questa ha comunque un suo “che” personale. Devo dire anche che la sensazione di freddo si percepisce. Bravissima come sempre!
    Baci, R

  7. Quando si può definire “bravo” un autore? Lo si può fare per diversi fattori ma soprattutto: quando riesce a trasmettere emozioni al lettore che legge le sue opere.
    In pochi paragrafi ho percepito la sofferenza di quest’uomo, sofferenza dovuta sia alla perdita della propria compagna che alla misera condizione economica in cui si vive. Non è facile far provare questo genere di sensazioni, quindi i miei complimenti a Christiana: sei stata bravissima.

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