E poi di Monica Granini

E poi di Monica Granini

Genere: Introspettivo/riflessione/Psicologico

Notte inoltrata. Gli oggetti assumono dimensioni diverse come credo, anche, le nostre emozioni. Senz’altro i colori assumono sfumature diverse, fino a fondersi in un colore solo. Quello dell’essenza. Gaber che “parla” con i suoi meravigliosi pezzi, solita sigaretta, un goccio di un buon rosso, “Un weekend post moderno” qui a fianco, le immancabili candele, i tarocchi, i libri, i miei gatti…
E poi…
Inevitabile lasciarsi andare. A quest’ora è concesso. A quest’ora, forse, è indispensabile. Ghermire gli intrecci di pensieri verso mete conosciute. Il mio alter ego si proietta sul muro e pare ammonisca l’ardire delle sinapsi. E chi se ne fotte. Queste ore notturne sono colme di sogni e desideri, pennellate di colori ancora sconosciuti che eludono il timore ed il raziocinio. Cancellare dalla lavagna dell’esistenza ogni strascico di passato, remoto o recente poco importa. Improvvisare un presente che sia mio, che sia quello che, ne sono certa, merito. Senza presunzione, rivendicazione alcuna. E’ così, un dato oggettivo. Come il fiume è per il mare. Il decorso naturale degli eventi avrebbero dovuto portarmi in altre dimensioni, posti, luoghi diversi da questi, soleggiati e pregni di storia. Leggere tutti i libri che avrei voluto, credere alle intenzioni sublimi, dissetare ogni intuizione, fagocitare la confusione ed il caos chi ci assedia e librarsi… Come se fosse la conseguenza naturale per ognuno di noi.
Albeggia… Il colore ritorna in sfumature, moltiplicandosi ritornano quelli conosciuti. l’intreccio si dilegua, con estrema lentezza e sgomento, come se fosse un’ombra distaccata e senziente; lungo le pareti illuminate debolmente dal sole nascente, le vedo emigrare in altri siti. E già mancano…
Le ritroverò, insieme al resto, al solito posto… come ogni notte.

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