La rana e il bue

La rana e il bue di Sauro Nieddu

Una volta come tante, una rana, che portava a spasso i suoi ranocchi, vide un bue che pascolava nel prato. Colpita dalle dimensioni e dalla maestà del bovino, la rana volle imitarlo. Di botto prese a gonfiarsi con grande foga poi s’interruppe, guardò i ranocchi e chiese loro:

‒ Ragazzi, sono o non sono più grossa di quello lì?
‒ No ‒ rispose un ranocchio.
‒ Ce ne vuole! ‒ disse un altro, e così via…
La rana continuò a gonfiarsi.
‒ Ora? ‒ chiese.
‒ Ma nooo!
‒ Ora?
‒ Fuochino, quasi.
‒ Ora?
– Ci sei! Ci sei!
La rana aveva ormai la pelle trasparente per la tensione, bastò un refolo di vento e si mosse. Scaldata dai raggi del sole iniziò a sollevarsi come una mongolfiera. I ranocchi la guardarono allontanarsi e sollevarsi sempre più, accompagnata da commenti gioiosi e saltelli entusiasti.
Intanto il bue continuava a brucare e masticare. Per un attimo il suo sguardo indugiò sulla scenetta. Nei suoi occhi ci fu un lampo di disgusto: forse un cespo d’erba particolarmente amaro.
La rana, sotto lo sguardo ammirato dai ranocchi, continuò ad allontanarsi: dapprima si fece un puntino verde nel cielo, poi si confuse con l’azzurro, finalmente, svanendo.

In questo mondo, spesso i palloni gonfiati sono quelli che arrivano più lontano.

26 Risposte a “La rana e il bue”

  1. Grande Sauro. Bello questo racconto e decisamente attuale.
    Voto per questo testo.

  2. un finale diverso per una fiaba antica ma moderna…di palloni gonfiati c è pieno il mondo, ma quando volan via è meglio 🙂

  3. Voto questo testo
    Mi è piaciuto molto la morale alla fine. Utilissimo

  4. Simpatica, sintetica con un finale che rispecchia una grande realtà.

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