La lepre e la tartaruga

La lepre e la tartaruga di Anita Rudcliff

C era una volta… ma anche no! Questa è una favola attuale, mica posso cominciare con una terminologia così arcaica e superata! Allora, dove eravamo… ah sì ecco: In quel di Casteddu, proprio sotto i bastioni, quattro amici si riunivano ogni pomeriggio a farsi i fatti loro. C’era Striscio (provate a indovinare perché si chiamava così? Vi do un’indizio: era diffidato dall’entrare al Sant’Elia da anni, perché l’ultima volta l’avevano beccato che si stava pippando le strisce del campo!), Cavallo detto amichevolmente Cuaddu (qui l’indizio meglio che non ve lo do perché rischio di essere scurrile, sappiate solo che cuccava molto tra il genere femminile) e infine Massimino detto Lepre, e Tartaruga. Lepre era il classico amante della velocità: i suoi video su youtube mentre percorreva la circonvallazione in controsenso guidando coi piedi la sua ducati 999 erano cliccatissimi dai teen ager dell’hinterland e ricevevano 1896 visualizzazioni al giorno. Quando passava lui per le strade di Quartu lo riconoscevano tutti dal solo rombo del motore (e come misura di sicurezza si buttavano ai lati dei marciapiedi e si facevano il segno della croce). Tartaruga invece era… il classico palestrato, direte voi? (sai, la tartaruga… addominale… )Ma anche no! Era il classico sfigato secchione occhialuto, che non cuccava mai e viveva della luce riflessa del branco al quale passava perennemente le versioni di latino in classe e svolgeva le espressioni di matematica con zelo. Cosa ci faceva secondo voi uno come Tartaruga con una cricca di figoni da paura? Ebbene, la sorte aveva voluto che fosse il cugino di primo grado di Lepre da parte di madre. In effetti un po’ di somiglianza c’era, da dietro e se li guardavi da molto lontano! Un’aria di famiglia, per così dire… Nella realtà però, l’unica cosa che davvero accomunava i due cugini era una smodata passione per il fumo, che naturalmente compravano da un pusher di San Michele coi soldi di Tartaruga, dato che gli altri erano sì stra fighi, ma non avevano un soldo bucato. Un bel giorno Cuaddu si stava rollando una canna con la pivella di turno, ed era già un bel pò sballato, quando Lepre si alzò in piedi e disse: Là che andiamo a fare un video! tengiu un’idea, ma un’idea! Spacchiamo di brutto!- Striscio alzò la faccia dal i-pad e lo guardò con aria incuriosita, addirittura intelligente:-Eitta è chi olis fai?- e lui -Là che andiamo al Poetto a fare selfie, questa volta gli tiro l’aria di brutto!- .L’idea era di fare “surf” sulla moto che andava a 180 all’ora sulla pista ciclabile, mentre Cuaddu faceva le riprese aeree da sopra la casetta del bagnino, e Striscio lo seguiva di lato col vespino. L’unico che non era molto entusiasta era Tartaruga, che avrebbe dovuto piazzarsi alla fine del viale e fare la foto mentre Lepre tornava in possesso del bolide e frenava con uno spettacolare testacoda sulla sabbia. -Ehm, frarì, c’avrei un impegno…- provò a dire Tartaruga, ma Lepre lo fulminò con lo sguardo. Democraticamente l’impresa fu approvata e decisa nei minimi dettagli. Poi ognuno andò a scavallettare il proprio mezzo di trasporto e i quattro partirono alla volta del Poetto. Naturalmente Lepre, Striscio e Cuaddu si fecero via Roma come niente, mentre il povero Tartaruga rimase imbottigliato nel traffico, e gli si ingolfò anche lo Zip, un modello d’anteguerra ereditato dallo zio Palmiro, un indomito novantenne che viveva a Pirri .
Intanto lLpre era arrivato a destinazione e, resosi conto che il cugino non sarebbe mai arrivato in tempo, volle lo stesso provare a superare se stesso cimentandosi nell’impresa più difficile che avesse intrapreso fino a quel momento. Chi era lì a vedersi la scena disse che l’impatto della moto contro il chioschetto del ricciaio della seconda fermata fu tale che Lepre fu catapultato a mezzo chilometro sulla battigia. Quando finalmente a tarda sera Tartaruga riuscì ad arrivare a destinazione si offese a morte che nessuno l’avesse aspettato, e non poté far altro che girare lo zip e tornarsene a casa .

21 Risposte a “La lepre e la tartaruga”

  1. Voto per questo testo. E cara grazia che non c’era l’autovelox… Brava!

  2. Voto questo testo, mi ha fatto ridere anche se forse non l’ho capito bene. Quelle parole in lingua straniera andavano tradotte. Che lingua è, a proposito?

  3. Grazie a tutti coloro che vorranno votarmi. Vi ricordo che si vota commentando sotto il brano , scrivendo e postando “voto questo testo”

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