La gatta veste Prada

La gatta veste Prada di Giovanni Ricordi

In un piccolo paese di provincia viveva una gatta con uno spiccato senso per gli affari e lo style.
Viveva con un giovane uomo, l’unico per cui la gatta stravedeva, essendo stato il solo a difenderla sin da piccola.
Durante un brutto periodo di crisi finanziaria dell’ uomo, la gatta contattò una sua vecchia amica, una certa Bianca Neve, una ex spogliarellista trasferitasi in Colombia, per chiederle di farla entrare nel suo giro.
Bianca accettò di aiutare la gatta e si misero in affari sommergendo il mercato con una strana polvere che tanto piaceva, soprattutto ad una certa Alice, che dopo l’uso affermava di essere nel paese delle meraviglie.
L’economia dell’uomo si risollevò di lì a poco e anche la gatta si tolse qualche sfizio, abiti firmati, gioielli, party e soprattutto un paio di stivali di Prada sognati da anni.
Tutta quella ritrovata serenità fece balenare alla gatta l’idea che il suo padrone aveva bisogno di una compagna di vita con la quale condividere tutto il patrimonio sinora accumulato, e fu così che durante una serata trascorsa al Gilda di Roma fece incontrare il giovane con una certa Bella, una ragazza dolcissima con un solo piccolo neo… amava fare campeggio e per questo veniva chiamata ” la Bella addormentata nel bosco “.
I due si piacquero a tal punto che alla gatta non rimase altro che organizzare delle sfarzose nozze.
Durante il matrimonio tutti si divertivano, ballavano, ridevano, bevevano… si, proprio tutti, compresi i maestri dolciari incaricati di comporre la torta nuziale, i quali finendo la farina usarono tutta la scorta di neve portata da Bianca come consegna programmata.
L’effetto fu stupefacente a tal punto che tutti non potevano più smettere di mangiare, ridere, mangiare, ridere e mangiare…e fu così che tutti morirono felici e contenti.

16 Risposte a “La gatta veste Prada”

  1. Ma che razza di gente! ma dove la tenevano la farina per fare confusione in quel modo? comunque è divertente, voto questo testo.

  2. voto questo testo morirono felici e contenti è sublime 🙂

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