Biancaneve e gli otto nani

Biancaneve e gli otto nani di Claudia Lo Blundo

“Povera piccina!Chissà che fine farà!”
“Perché dici così? Suo padre, ha fatto una buona scelta; per lui é meglio avere una nuova moglie piuttosto che vivere saltando da una donna all’altra.”
“Già, ma tra tante nobili donne doveva sposare proprio una mantenuta? Anche se dicono che sia di alto bordo, è pur sempre una mantenuta!”
“SSSStt, zitta, vuoi che ti senta Biancaneve?”
“ Poverina! E’ tanto piccina e per fortuna non capisce nulla.”
“Vuoi sapere come la penso? Non mi preoccupa tanto che sia una mantenuta ma, piuttosto, se sia vero che è una strega.”
“Ahha ma fammi ridere! Una strega! Solo perché è bella, evoluta e libera tutti pensano che sia una strega! Ma dai, non unirti a quelli che malignano così.”
Poi passarono gli anni ed è inutile che vi stia a raccontare cosa accadde alla giovane Biancaneve quando morì anche suo padre, il re. La vedova che aveva l’ambizione di voler essere sempre la più bella e desiderabile tra tutte le donne da lei conosciute, passato il tempo opportuno del lutto da rispettare, riprese la vita da libertina vissuta prima del matrimonio, ma senza la necessità di farsi mantenere perché adesso, al contrario, era lei che manteneva il toyboy di turno.
Poi, come sapete, un giorno scoprì che Biancaneve era più bella di lei. Alla sua domanda rituale: “Specchio, specchio delle mie brame chi è la più bella del reame?” lo specchio aveva risposto: “Tu sei bella ma, Biancaneve è più bella di te!”
Una terribile conferma al sospetto che le era sorto dopo aver notato lo sguardo ammirato che il suo boy del momento aveva rivolto alla principessina incontrata per caso nel parco.
L’invidia e la gelosia spinsero la cattiva matrigna a far uccidere Biancaneve: lo ricordate è vero?
Biancaneve, però, fu salvata dai sette nani!
Bella salvezza!
La povera Biancaneve dovette imparare a lavorare, lavare, pulire, stirare, cucinare, pensare all’orto. Insomma una faticaccia per lei abituata a non fare alcun tipo di lavoro manuale; ogni tanto si guardava le mani, ormai divenute piene di rossori e qualche callo, e le veniva da piangere.
Ma era pur sempre bella e la strega maligna la scoprì e pensò di farla morire personalmente offrendole una mela avvelenata. Appena morse la mela la povera principessina si affogò e cadde a terra come morta. E si! Perché non era morta! Infatti qualcuno disse ai nani addolorati e piangenti che la loro amata Biancaneve si sarebbe svegliata 100 anni dopo, quando un principe l’avrebbe sollevata per baciarla e lei avrebbe sputato il pezzetto di mela.
I nani, ormai troppo ben abituati alla casa confortevole, al cibo preparato, ai panni lavati e le faccende che ormai svolgeva Biancaneve, pensarono che per loro sarebbe stato lungo e faticoso dover aspettare 100 anni per il suo risveglio. Allora, dopo aver riflettuto e calcolato si ricordarono che loro nani avevano un padrone che era un principe, certo non era il bel principe azzurro sognato da tutte le fanciulle ma, in qualità di principe avrebbe potuto baciare la principessina. Così caricarono il lettuccio sul quale era coricata la loro amica e la portarono sotto terra dove governava il principe dei nani. Questi rimase affascinato nel vedersi vicino una fanciulla tanto bella e, senza pensarci due volte, la sollevò la baciò e nello stesso istante la fanciulla si svegliò e sputò il pezzetto di mela.
Come furono tutti felici? Possiamo solo immaginarlo! E come dovette essere ancora più felice e grata Biancaneve! Inutile domandarselo!
Ma!
Ma… come avrebbe potuto sdebitarsi’ Cosa poteva fare la fanciulla per esprimere la propria gratitudine al principe degli gnomi? Si guardò attorno e pensò di essere caduta dalla padella nella brace se avesse dovuto badare a tenere pulita la casa del principe!
“Oh, no!” la rassicurò il principe” Questo non è degno di una principessa e, per giunta, bella come te!”
In effetti c’era un altro modo, che lui riteneva più dignitoso e…piacevole.
Credo sia facile capire il come!
Non riuscite? Ma dai! Beh allora ascoltate.
Biancaneve accettò la proposta piacevole e più dignitosa offerta dal nanerottolo: chiuse gli occhi e pensando che al suo posto ci fosse il principe azzurro, diede il proprio grazie al principe degli gnomi. La cosa, per la verità non le dispiacque ma, quando anche i nanerottoli si presentarono per riscuotere la loro parte di gratitudine, a Biancaneve non restò altro che acconsentire, dando il via a una serie di orge arricchite, per la verità, da grosse abbuffate preparate dai cuochi del principe.
Quando il principe le propose di rimanere per sempre con lui, Biancaneve pensò che il principe ci avesse ripensato per cui subito domandò sgomenta: ma, devo lavare, pulire, cucinare?
“No, che dici!” rispose il brutto ma focoso principe con un sorriso. “Affatto. Ecco, sarai la nostra mantenuta. Sei contenta?”
La sua mantenuta! Le venne in mente il ricordo di una frase udita da bambina. La matrigna era stata una mantenuta di alto bordo, lei…di sottoterra. Però! Mise sull’altro piatto della bilancia il fatto che non avrebbe più lavorato e le sue mani sarebbero tornate candide e avrebbe avuto abiti e gioielli.
Biancaneve acconsentì: non aveva altra scelta!
Però…!
Però in cuor suo, in certi momenti molto particolari, sognava che un giorno, chissà, anche per lei sarebbe giunto un principe azzurro!

19 Risposte a “Biancaneve e gli otto nani”

  1. Ringrazio tutti quanti avete apprezzato il mio scritto anche chi ha votato ma ancora non appare qui.

  2. qualcuno ha detto che è triste? Triste è zappare tutto il giorno, mica starsene a fare le ammucchiate! Carino, comunque, quindi lo voto.

  3. voto questo testo che inquadra alcune realtà che purtroppo tristemente esistono, mi è piaciuta molto.

  4. Ma che pena poveretta!! Che destino le hai riservato! Bella però l’idea di rivedere Biancaneve in chiave moderna..mi piace! Ma proprio la mantenuta??? Però…anche questo è un aspetto della vita (di oggi e di sempre a dire il vero…, non piace tanto ammetterlo ma esiste.

  5. una divertente “rivisitazione” della favola di biancaneve, come al solito scritta con maestria dalla nostra Claudia, cui va plauso e ammirazione!|

  6. voto per questo testo. Uno spaccato di una realtà… vera

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