Dietro questa maschera l’uomo non c’è più di Rita Sanna

Dietro questa maschera l’uomo non c’è più di Rita Sanna

Genere: Psicologico

C’è “su componodori”, il capocorsa del carnevale di Oristano, che si “spoglia” dei caratteri mortali diventando, per un giorno, un semidio in terra che benedice e dispensa la buona sorte alla gente che si affolla lungo il solito percorso della città, tracciato dalla tradizione. C’ero anche io, adolescente, tra la folla dopo essermi guadagnata la prima fila uscendo da casa senza neanche pranzare.
Vedevo meglio degli altri il cavallo, ornato di “rosette” di seta dalla fronte alla coda, avanzare “al passo”. Quasi di danza.
In groppa lui,il cavaliere,col cilindro nero che “fermava” il velo di candido pizzo e col volto coperto da una maschera diafana. Di cera.
Io guardavo, estasiata e incuriosita, quella maschera, enigmatica, androgina, dall’espressione ferma, quasi mistica. Dietro quella, solo gli occhi, occhi veri, si muovevano da destra sinistra e da sinistra a destra per ringraziare, accompagnati dal un leggero movimento del capo, chi
applaudiva al suo passaggio. Allentò il “passo” il cavaliere nel punto esatto in cui mi trovavo io, protetta sul davanti da transenne di covoni di paglia e spinta da dietro da chi voleva vederlo da vicino.
Mi fissò per qualche istante puntandomi addosso gli occhi neri, lucidi e pungenti più della punta della spada che teneva dritta, in alto, addossata al petto.
Tremai di paura.
“Chi poteva nascondersi dietro quella maschera?” mi domandai la notte prima di prendere sonno. Non credetti più ad un semidio in terra! Terrorizzata, pensai che si potesse nascondere il più pericoloso dei banditi! Così mi raggomitolai sul letto coprendomi con la pesante coperta anche la testa.

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