Intrecci di Irma Panova Maino

Intrecci di Irma Panova Maino

Genere: Psicologico

Impotente, inutile, sprecata. Allungo una mano nel nulla per ricongiungermi a te, sapendo bene che sentirò solo l’eco dei tuoi pianti. Vedo i nodi che strangolano la tua anima, la straziano nel silenzio di chi, pur standoti accanto, non vede e non sente il dolore che ti soffoca. Vorrei essere quella lama che spezza l’incanto, che trancia le corde avvinte intorno al tuo essere e lo lascia libero di poter spiccare nuovamente il volo. Vorrei portare i tuoi pesi, le tue sofferenze, lasciarti respirare l’aria fresca del mattino, di quell’alba che sorgerà dalle tue stesse ceneri. Ma sono proprio le ceneri che temo. Volute contorte di pensieri perversi che addentano le viscere, senza portare a niente che non sia altro dolore. Serpi avvelenate che azzannano l’anima lasciandola a brandelli e alla mercé di chiunque. Spire e spire di costrizioni che ti annegano nel tuo stesso oblio di un inutile quotidiano ed io peno con te la stessa solitudine, la stessa prostrazione. A nulla vale dire: “ci sono passata anch’io” se non a ricordare a me stessa quanto è già avvenuto. Non voglio per te un simile tormento, non voglio vederti passare attraverso le stesse insopportabili braci, ma resto con la mano sollevata nel nulla, chiedendomi quando diverrà totalmente inutile.

 

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