Piccola Bugia di Andrea Marinucci Foa
Tema: La Bugia
Il campanello non smetteva di suonare. Maledetta insistenza! Matematico: appena si entra nella doccia suona il campanello, il telefono, il cellulare…
Andai ad aprire in accappatoio snocciolando imprecazioni a raffica. E la trovai davanti alla porta. Era bianca e vestita di nero. Bianca albina, il viso minuto di una bellezza ultraterrena e gli occhi grandi dalle sfumature rosse. Il vestito era una robaccia dark del secolo passato, ma chissà perché non sembrava fuori luogo.
“Buongiorno, è arrivato il suo turno”, disse la spettacolare, elfica bambola che aveva rovinato la mia doccia.
“Il mio cosa?”
“Il suo turno. Io sono la Morte e sono venuta a prenderla. Si vesta in fretta, per favore.”
Non pensai neppure un istante che stesse scherzando. Aveva un’aurea soprannaturale da far rizzare i capelli in testa. “Ma io sto benissimo, non ho nulla.”
“Ci perdoni la piccola bugia, signore”, disse la Morte, con aria contrita.
“Che bugia?”
“Tutto questo è dovuto a necessità organizzative: con tutti i miliardi di persone che ci sono bisognava mantenere l’apparenza. Siamo a corto di personale, lei capisce.”
“Che vuol dire, scusi?”
“Che il mondo è effettivamente finito il primo gennaio 2000.”
Votazioni chiuse alle 23:59 del 25/10/2014.
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Stile e umorismo inconfondibili, Bravissimo Andrea!
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Molto carino. Voto questo testo.
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Voto questo testo. Breve intenso e originale. Come sempre.
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