Interpretazioni altalenanti di Anna Ciraci

Interpretazioni altalenanti di Anna Ciraci

Genere: Surrealista

C’era uno strano sole a brillare nel cielo arruffato da nubi increspate, intenso nel mezzo e ombrato a dintorni, eppur colpiva di caldo la mia figura.
Camminavo da sola tra strade affrettate senza esser vista, e caddi sopra l’asfalto sudato d’un’estate mai vissuta.
Attraverso così la linea del niente tra dove tutto finisce a dove tutto si perde.
Dentro la nebbia si avvicina una voce a chieder coscienza.
“Se tocchi tu credi! E’ così che hai sempre detto, allor scegli, apri le porte e guarda cosa t’aspetta”
Nel fondo dell’ombra m’appaion tre porte e mentre le guardo mi vien da pensare: La Nina, La Pinta e La Santa Maria, mi chiedo perché quando la voce m’incalza ad entrare.
S’apre la Nina, una brezza avvolgente col profumo di riva e un silenzio cullato dalle onde del mare.
S’apre la Pinta ed il buio pervade il sapore è di niente e il rumore è assente
Dalla Santa Maria nulla traspare fino a quando la porta non è ben spalancata, il frastuono è assordante, piove a tempesta ed il traffico è denso, reso ancor più frustrante dai clacson sparati, una ruspa che scava ha bloccato ad imbuto ed un vigile fischia per smaltire l’occluso; lo guardo negli occhi son neri e profondi e dentro al pensiero risuona a gran voce:
“Son qui, son Ade, è questo l’inferno per te!”
Richiudo veloce ansimante e sconvolta, ritornando alla linea il mio corpo è supino sotto il sole che scalda, il cielo è schiarito con le nuvole bianche mi soffermo un secondo ma nessuno mi chiama così riprendo il mio tutto senza neanche fiatare.

16 Risposte a “Interpretazioni altalenanti di Anna Ciraci”

  1. voto questo testo, affascinante, onirico e ambiguo, supportato da una scrittura decisamente all’altezza.

  2. Sublime il fondersi di un sogno al passaggio alla realtà. Anna sa dipingere con le parole paesaggi eterei ed irreali ma con il tatto di una reale sensazione sulla pelle. Bravissima, come sempre Anna! 🙂

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