I sogni di gloria di Caronte di Anita Rudcliff

I sogni di gloria di Caronte di Anita Rudcliff

Genere: Comico

Ade è nel suo ufficio, e come ogni giorno è intento a esaminare i dati delle nuove anime che quella stessa mattina hanno varcato l’Acheronte . Così assorto, non si rende conto che qualcuno bussa alla porta.

<Mi scusi eccellenza, è permesso?> .

Davanti alla scrivania si para Caronte , cappello in mano.

Ade appoggia i documenti , si raddrizza sul suo trono , poggia i gomiti sul ripiano della scrivania e comincia a squadrare il traghettatore , che ha un sussulto e per poco non se la fa addosso dalla paura.

<Dimmi Carò… posso fare qualcosa per te ?? qualche problema? chi si è buttato nel fiume stavolta? Ah non dirmelo, è stato quel briccone di Cerbero? Spero sia qualcosa di molto grave , perché sai quanto odio essere disturbato quando sto facendo i conti delle anime…>

Caronte abbassa la testa , poi senza mai guardare il padrone negli occhi, e prendendo il coraggio a quattro mani , comincia a formulare la sua richiesta.

< Ehm…sua Eccellenza illustrissima…>

<Procedi Carò, che c’ho premura!> lo interrompe Ade , mentre si guarda distrattamente gli artigli della mano destra limati di fresco.

<Mi scusi …sono qui per chiedere… u-un au-mento d-di sti-stipendio … > E mentre lo dice , sicuro che la reazione del padrone sarà violenta, Caronte si porta le mani davanti alla faccia e si rannicchia in posizione fetale. Ma non arriva niente. Non una scarica elettrica, e neppure una fiammata , e nemmeno un inizio di terremoto. Niente di niente. Quindi il traghettatore alza gli occhi , e cerca di visualizzare il padrone davanti a lui , dallo spazio tra le braccia ossute che ha messo in posizione di difesa, aspettando un colpo che non arriva.

Con sua grande sorpresa, Ade sta sorridendo. Se lo poteste vedere, cari lettori, converreste con me che quello che il dio della Morte ha stampato in faccia assomiglia più a un ghigno malefico che a un sorriso, ma al povero Caronte, non essendo abituato ai sorrisi , non resta che interpretare quella smorfia diabolica in un gesto amichevole. Si decide quindi ad abbassare le braccia, si rialza in piedi e anche lui prova a contrarre il volto in un sorriso, anche se non gli riesce benissimo e assomiglia più alla faccia dipinta da quel tale Munch , di cui gli ha tanto parlato un tizio che ha traghettato proprio l’ altro giorno.

<Caronte caro, com’ è che vieni a chiedermi un aumento di stipendio??>chiede Ade con voce sorprendentemente suadente.<Forse ti senti trascurato, non ti basta quello che ti do?> e continua < Ti senti così insoddisfatto? Ti ho sempre trattato come un figlio(e qui la voce si fa quasi pietosa , e gli occhi infidi gli si riempiono di lacrime )e tu così mi ripaghi….chiedendomi un AUMENTO? Sono proprio deluso….>

<Ma Karl ….> interviene Caronte che, avendo scorto un minimo di debolezza nel padrone, cerca di approfittare di quel momento per sviolinare le ragioni della sua richiesta.

< Quel Marx!!> , tuona allora Ade , e la terra comincia a tremare mentre il Dio si alza sul trono e si gonfia fino a riempire con la sua altezza tutto l androne , e Caronte cerca di rifugiarsi in una nicchia. < Lo sapevo che quello là ci avrebbe creato solo problemi , con le sue teorie strampalate sull’emancipazione del proletariato, lo sapevo ! E tu(e indica con l’indice uncinato il traghettatore che ormai è sicuro che la sua sorte sia segnata , e maledice il giorno in cui ha parlato con quel tale sulla barca) , Tu , razza di bastardo, mangiapane a tradimento , scansafatiche! Mi tradisci così, per un umano !!!>

Poi si ridimensiona , tira un sospiro , e mentre il fumo delle sue narici invade la stanza, riacquista un tono pacato.

<Mio caro Caronte , credo che il nostro rapporto di lavoro finisca qui.C’ è Cerbero che, sono sicuro, muore dalla voglia di prendere il tuo posto sull’Acheronte, e mi costa molto meno di te, dato che si accontenta di un osso per ogni testa .Se decidi di licenziarti sei libero, ritieniti esentato dai tuoi doveri fin da ora .>

Caronte esce fuori dalla nicchia dove si era nascosto , con uno sguardo tra l’allucinato e lo stupito , e cerca di parlare ma non riesce ad articolare le parole. <Gra-grazie su-ua E-minenza> e fa per uscire dall’antro , quando Ade lo blocca:< E dimmi, ora che farai , hai già un posto dove andare, nel mondo dei vivi?> .

Caronte si gira e risponde , con fare sottomesso:<Ehm, so che cercano personale su un nuovissimo transatlantico che partirà fra qualche mese per l’America…se sua Eccellenza potesse… ehm… farmi una lettera di referenze…> . Ade , di nuovo con un ghigno malefico scolpito in faccia, esclama:< Ma certamente amico mio, certamente !>.

Mentre Caronte risale l’Acheronte per l’ultima volta , stringendo il foglio firmato dallo stesso Ade, ha un moto d’orgoglio , e quando arriva sull altra sponda aspetta che Cerbero, che ha preso il suo posto sulla barca, si allontani giusto il tanto perché possa sentire i suoi insulti , ma non possa più provare ad azzannarlo:< Cagnaccio dei miei stivali, babbeo, stupido idiota , vai vai dal padroncino che ti aspetta con l’osso!!>

Cerbero comincia a ringhiare, ma ormai è troppo lontano e non gli resta che terminare il suo lavoro. Intanto Caronte risale la ripida scala che lo divide dal regno dei vivi e pregusta già la nuova vita che l’attende al di là della porta dell Inferno.

Qualche tempo dopo , Cerbero sta traghettando millecinquecento anime vittime di naufragio , quando nota un viso conosciuto, un vecchietto che cerca di mimetizzarsi fra la folla. E’ proprio lui , Caronte ! Il cagnaccio aspetta che tutte le anime siano scese dalla barca, poi acchiappa per i capelli l’ex traghettatore che intanto urla e si dimena ,e lo trascina fino al trono di Ade. Costui non sembra affatto stupito di rivedere il suo “amico” , e anzi gli riserva un accoglienza a dir poco calorosa:<Carissimo, qual buon vento ti porta? ah già, ho sentito del Titanic…immane tragedia.. per loro, certo , non per noi che abbiamo quadruplicato gli introiti nel giro di due giorni>. E si frega le mani soddisfatto.

<Sua Eccellenza Illustrissima> risponde Caronte buttandosi piangendo ai piedi del Dio <Perdonate la mia avventatezza!> . <Su su, non fare così > risponde Ade< c è sempre un posto qui all ‘Inferno per lavoratori come te… Cerbero mi ha appena fatto sapere che non ha più voglia di traghettare anime, quindi riavrai il tuo vecchio lavoro, sei contento ?>

Caronte si illumina e sta per baciare le mani a quel dio così magnanimo, quando Ade aggiunge:<Naturalmente quel che è giusto è giusto,e verrai retribuito con la stessa paga che ha percepito Cerbero durante la tua assenza>.

Caronte rimane di ghiaccio, e scappa via disperato, rincorso da Cerbero che non ha dimenticato gli insulti del giorno in cui il traghettatore aveva lasciato l Inferno per andare nel mondo dei vivi, mentre le risate diaboliche di Ade rimbombano per tutto l’antro.

La morale di questa storia, cari lettori , è presto detta: mai pretendere più di quel che hai , potresti ritrovarti con un mucchio d’ossa tra le mani(soprattutto quando hai a che fare con Ade!)

26 Risposte a “I sogni di gloria di Caronte di Anita Rudcliff”

  1. Mi ha divertito e dato anche qualche spunto di riflessione, brava Anita!

  2. Splendida ironia, nonostante qualche lieve peccato di punteggiatura.

  3. anna, beltane e claudia sono davvero felice che vi sia piaciuto, so di non dare il meglio di me quando scrivo racconti umoristici , ma ci ho provato…sono contenta di avervi strappato un sorriso 🙂

  4. Veramente simpatica la storiella! Scritta con la capacità di far entrare il lettore nello scenario in cui si colloca.. insomma: ti pare quasi di avvertire tanti pericolosi fuocherelli che ti circondano e dai quali guardarti prudentemente… Ed il povero Caronte che si umanizza ti fa quasi tenerezza.. Finale a sorpresa. E l’avido dio-padrone è sempre più str…

  5. Chiunque voglia votarmi può scrivere in un commento VOTO QUESTO TESTO, e vi sarò grata se vorrete aggiungere altri commenti , o consigli , o condividere il brano ai vostri amici .Un grazie in anticipo a chi mi leggerà <3

  6. Annita molto spassoso mi è piaciuta molto la conversazione brava franco

    1. Grazie Franco!!! ricordati però che per votare Non basta scrivere il commento, devi proprio mettere nero su bianco IN UN ULTERIORE COMMENTO la dicitura:VOTO QUESTO TESTO!

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