Giallo girasole di Rossana Roxie Lozzio

Non mi aspettavo di trovarlo, non qui, non in questa piazza grigia ed adibita a parcheggio ed ora che ci penso bene, adatta al mio umore malinconico di oggi.
Invece è lì, si erge nella sua ineguagliabile bellezza, cresciuto in quella poca terra all’interno di uno spazio minimo che attornia la palazzina sede degli uffici pubblici nei quali mi sto per recare e pare osservarmi, fiero, bellissimo, aperto e direzionato verso il sole che sembra sempre cercare, al punto da avere indotto qualcuno a fargli avere in sorte quel nome che ti induce ad amarlo immediatamente: girasole.
E’ un unico fiore ma è alto, impettito e splendido, così perfetto e magico da darti la netta impressione che, anche nella landa più desolata al mondo, possa nascere e resistere qualcosa di tanto naturale ed energico.
Mi fermo a guardarlo, ne sono attratta al punto da non poterne fare a meno e chissà perché – forse perché mi accade quotidianamente, abitudine adottata da quando ti conosco – mi sorge spontaneo paragonarlo a te.
A te che ne ami il colore, il giallo e che, come lui, sei attratto da tutto ciò che è solare e probabilmente, ignori di rappresentarne l’essenza… sei luce, calore, rappresenti ciò che il sole rappresenta per la terra.
Sei vita.
Sei tutta la mia vita.