Strani incontri di Anna cibotti

Lei era là.
Lontana dalla riva lungo la quale stavo camminando sotto quel sole di luglio.
Non so perché mi venne di guardarla
Stava seduta sulla sabbia con un bambino in braccio.
Il piccolo teneva la bocca sul seno di lei che lo guardava teneramente.
“E’ troppo grande quel bambino per essere ancora allattato”, pensai.
La sua testa riccia rimaneva ferma sul petto della donna e assieme a lei formavano un quadretto sconcertante.
Continuai a camminare, ma mi voltai continuamente, incuriosita dalla scena insolita.
Lei non si mosse né girò mai la testa verso di me.
Rimase immobile e indifferente al resto del mondo come se fosse sola.
Li avevo appena visti e di loro non riuscivo a ricordarne i particolari.
Solo una piccola testa riccia color seppia affondata nel seno di una donna identica a lui.
Ci pensai e mi chiesi perché lo feci: ma non trovai una risposta.
Solo quel giorno la vidi.
Passò l’estate e me ne dimenticai.
Ma l’hanno dopo lei è tornata.
Un giorno di luglio, anche se non so, se fosse lo stesso dell’anno prima.
Solo quel giorno!.
La cosa strana è che l’immagine di loro due era identica a quella precedente.
Stessa posa immobile e il bambino avidamente stretto al seno.
Inquietante la cosa.
Qual’è quel bambino che non cresce da un anno all’altro!
No, era rimasto come l’avevo visto, grande per essere allattato ma non cresciuto come la logica vorrebbe.
Passai loro vicino e li fissai.
Niente.
Non diedero nessun segno di avermi vista.
Mi voltai ancora e ancora mentre mi allontanavo finché non furono che un punto sfuocato e lontano.
Fu l’ultima volta che li vidi.
Ricordo la loro immagine sbiadita come una vecchia fotografia incolore e sciupata dal tempo.
Penso che se li avessi toccati, si sarebbero sciolti come sabbia tra le dita.
Forse quest’anno lo strano incontro si ripeterà.
Ma sarà cresciuto il bambino?