Tu e io, predatore e preda di Nadia Milone

Un gioco, un sogno, forse un’assurdità. Io e te, due anime perse in un universo più grande di noi, che ci travolge e ci stravolge. Ma quando siamo insieme, tutto il resto è fuori, non ci riguarda più, almeno per qualche ora. E che il gioco abbia inizio! Tu sei il predatore ed io la preda… Mi insegui, mi dai la caccia e mi catturi per farmi tua, ancora una volta. Mi diverto a sfuggirti e farmi rincorrere, per poi cedere ed arrendermi alle tue voglie, so che ti piace. E poi i ruoli, all’improvviso si invertono, tu diventi la mia preda, ti fai desiderare, ti fai inseguire e cacciare e, dopo averti catturato, ci abbandoniamo entrambi a quell’esplosione di sensi che sentiamo dentro. Vittime e carnefici al tempo stesso di noi stessi, dei nostri corpi e delle nostre menti.
Ma il vero predatore, in questa storia, sei tu. Mi hai catturato corpo e mente, ormai, creando una sorta di magnifica dipendenza. Ormai non potrei più fare a meno di quei momenti, attimi di pura follia e di felicità, poche ore che riescono a ribaltare il corso delle mie giornate e forse, spero, anche delle tue.
Io vorrei che questo gioco non finisse mai, ma so che non sarà così. Un giorno, spero il più lontano possibile, tu ti stancherai di darmi la caccia e troverai qualche preda molto più appetibile di me. Il predatore che è in te fiuterà subito la fresca e tenera carne e qualcuno sotterrerà i miei resti.
Così è la vita, credo che dovrò e saprò accettarlo, anche se già so che mi mancheranno le nostre “battute di caccia”. Chissà, forse mancheranno anche a te, o forse no.

Ma perché pensarci ora? A che scopo? Noi stiamo ancora giocando, quindi continua a cacciarmi, ti prego, fallo ancora per un po’… Mi piace essere la tua preda, sentire di essere apprezzata e desiderata da qualcuno, nonostante i miei mille difetti. Non smettere, non ancora, non adesso.