Sogno di Nadia Lattanzi

Entrò in bagno e i vapori dell’acqua bollente gli tolsero il fiato! Ci mise un pò a far abituare gli occhi a quel poco vedere e il suo respiro a farsi regolare. Chiuse la porta e la figura di lei, sotto l’acqua, “uscì” dal vetro.
La vedeva muoversi, ondeggiare sotto la pioggia d’acqua calda, vide il sensùale movimento dei suoi fianchi, le braccia alzate, accarezzarsi i capelli. Odorò il profumo intenso del bagno schiuma e ormai la sua eccitazione era palese. Continuò a guardarla cominciando a spogliarsi, solo allora s’accorse delle candele accese.. Spense la luce e lasciò che le ombre del suo amore si dipingessero sul muro di fronte. Si liberò degli ultimi indumenti e si fermò ancora un attimo davanti alla porta della doccia.. Sentì il suo respiro. Era chiaro che lei stava “chiamando”…
Apri la porta e lei si voltò col volto di chi non stava aspettando che questo.
L’aiutò ad “imprigionarsi” in un metro quadro e l’attirò a se. Sentì immediatamente che quello che voleva si era realizzato!
Si rese conto che i suoi sensi erano onubilati alla vista di lei… Gocce d’acqua imperlavano la sua fronte, scendevano sui suoi zigomi e s’andávano a suicidare sulle sue labbra. Ormai vittima del desiderio, la baciò con passione accarezzando il suo viso, sentì il corpo di lei protarsi in attesa di un di più.
L’accarezzò con lo sguardo e con le labbra la fece fremere di piacere, solo,baciandole l’incavo tra collo e spalla..scese sul suo seno leccando goccioline d’acqua che si fermavano sui suoi capezzoli.
Le mani di lei erano intrecciate nei suoi capelli ormai bagnati.
Guidava la sua bocca verso il centro del suo desiderio, ma no. Non era ancora il momento. Con le spalle contro la parete si permise di assaporare i suoi baci, le sue mani che l’accarezzavano, che le torturavano i seni, il suo respiro che si fermava sul suo ventre..prendeva tempo o ne perdeva?
Istintivamente aprì le gambe e ormai impazziva dalla voglia..il “suo carnefice” ritardava l’attimo e tornò su, a baciarla sul seno.L’acqua bollente, ormai davanti alla passione dei due amanti, sembrava fredda..scese di nuovo, questa volta ad estrarre la sua gioia, a sentirla gemere di piacere, a vederla muoversi per guidare la sua lingua. Ormai lei era il cacciatore, la sua bocca prigioniera di lei, del suo piacere e si muoveva al centro di lei in attesa che arrivasse all’apice.
Infine fu la fine e lei cadde…si spezzò e si arrese al vuoto che nessuna bocca avrebbe mai colmato! Si rannicchiò tra le braccia del suo amore, ascoltando insieme il battito del cuore suonare insieme all’acqua che lavava via la loro passione, lasciando l’amore.