Predatore e preda di Sole Luna

Sa sbriciolare la mia essenza
resta dentro, sapiente e spietata è la presa
inturgidiscono gli angeli al pensiero.
Questa morte, è sovrana di noi
dei corpi tormentati da desiderio inconfessabile
un delirio lento che s’accosta alle sue dita
troppo terreni, più del possibile
sconsiderati, spossati di tempo e di mani
storditi di baci, sfinitii d’azzurro oltre il cielo
fatti di sguardi e capelli trattenuti tra le dita
di sorsi di miele, di sudore, di carne …
Mentre il mondo scompare
diveniamo l’intreccio dell’infinito
che esplode avido inquietando la pace