Ti volevo di Adriana P.

Ti volevo. No, non ti desideravo. Ti volevo. E’ ben diverso.
Desiderarti avrebbe voluto dire anche amarti o almeno affezionarmi.
Non mi interessava niente di ciò.
Ti volevo.
Ero disposta a tutto. Quanta possessività si nascondeva in me.
Avrei potuto avere tutto, tutte le donne del mondo, eppure io volevo te.
Una sfida? No, averti non era così complicato. In fondo te ti saresti donata a me, forse anche innamorata di me, se solo quello fosse stato il mio scopo.
Ti osservavo seduta in quel bar, ogni giorno alla stessa ora, e volevo le tue abitudini, la tua routine quotidiana. Ti osservavo e volevo quella tua garbata calma e accesa serenità che io non conoscevo o non avevo mai conosciuto.
Ti guardavo quando uscendo da lavoro la brezza serale faceva alzare leggermente la tua gonna. La portavi sempre e io sempre volevo togliertela. No, non desideravo togliertela. Lo volevo. E’ ben diverso.
Desiderarlo avrebbe voluto dire emozionarsi davanti a quel gesto, davanti alle tue gambe nude.
Non mi interessava niente di ciò.
Lo volevo.
Ero disposta a tutto. Quanta invidia aleggiava intorno a te.
Ti invidiavo. Ossessionata dal tuo sorriso, dal tuo charme, dal tuo corpo perfetto, dalla tua grazia disinibita.
Ti volevo.
Volevo essere te.