Supplizio di Elisabetta Bagli

Sei il cibo che alimenta le mie tentazioni.
Sei l’acqua che disseta le mie membra,
il sangue che scorre nelle mie vene pulsanti
che godono dei tuoi sussurri infiammati
dall’odore sognato della mia pelle.
Abbracci caldi e crudeli
inventati dalle nostre anime inquiete
che si toccano come fiori carnivori
attratti dall’unico desiderio
di divorarsi l’un l’altra.
Forza primitiva che scatena
la nostra furia lontana,
lingue e aliti scolpiscono
forme segrete e deliranti
turbano muscoli e pensieri
nella foresta nuda.
Ancora pochi mesi alla fine
del supplizio che ci vede lontani.
Ancora pochi mesi
e finalmente potremmo leccare
le nostre lacrime di gioia.