La mia ossessione di Nadia Milone

E mi ritrovo sola, sdraiata nel letto con il pensiero di te che mi batte nella testa come un martello pneumatico. Basta, ti prego, per carità, non ce la faccio più a soffrire per qualcosa che non si realizzerà mai. Ogni giorno combatto contro me stessa, tentando di sconfiggere i miei demoni, ma ho così paura che loro avranno la meglio su di me da indurmi a smettere di lottare.
Sei nella mia mente, sei nel mio cuore, mi tormenti e non te ne vuoi andare. Sei il mio incubo, la mia ossessione. No, non è amore, perché l’amore fa sognare, fa volare, fa vedere il mondo colorato, non fa piangere… E intanto io passo i giorni, le settimane, i mesi cercando dentro di me quelle risposte che però, in fondo, ho paura di trovare. Perché se domandassi al mio cuore:” Cosa ti manca?”, egli probabilmente mi si rivolterebbe nel petto. Già, cosa mi manca? L’amore? No. E allora? Forse è proprio questo il nocciolo della questione. Non è l’affetto che mi manca, ma quella voglia di sentirmi viva, di emozionarmi ancora per una frase o una poesia, di sentirmi bella e desiderata. Mi manca la capacità di amare davvero e di sentire che potrei donare tutta me stessa a qualcuno: anima, cuore e mente. Da troppo tempo io non mi sento così e questo mi fa male, fa emergere tutte quelle insicurezze che tenevo sepolte in fondo all’anima e che ora sono resuscitate tutte insieme e ogni notte trasformano i miei sogni in incubi.
Il ricordo di te mi esplode dentro, le tue parole mi rimbombano nelle orecchie, rendendomi sorda al richiamo della vita. Perché là fuori c’è una vita, lo so, c’è il sole, l’azzurro del cielo e il profumo dei fiori, ma io non vedo e non sento niente, se non te. Quando finirà questo supplizio? Quando riuscirò a svegliarmi una mattina senza questo tarlo nella mente?
La mia anima è spenta, la mia ragione non funziona. Mi aggrappo a mille illusioni che puntualmente lottano contro la realtà. Sono come una bambina che implora per avere una caramella che nessuno le darà mai. E allora batte i piedi, i pugni, piange e si dimena. Ma andrà a letto senza la sua caramella, rassegnandosi, assaporando sulla lingua il gusto dolce di qualcosa che può solo sognare e immaginare, ma che non avrà mai. Ma ben presto, quel gusto così piacevole e dolce si trasformerà in qualcosa di amaro come la delusione e si mischierà al salato delle lacrime, ma non per questo le risulterà meno desiderabile.
Perché si cerca di avere sempre ciò che invece è irraggiungibile? Perché non si può amare a comando? A volte, inseguire i sogni è come buttarsi da un aereo senza il paracadute. E’ ovvio che ci sarà lo schianto. Ma io non riesco a non pensare, a non sognare, a non immaginare… E navigo in un mare di emozioni contrastanti che finiscono con l’inghiottirmi e, a quel punto, non ho altra scelta se non quella di seguirti ancora, un’ultima volta, per inabissarmi nei fondali della mia ossessione per te.