La carne di Cristiana Verazzo

E’ notte e scivolo piano tra le lenzuola morbide con un dolce fruscio.
Mi volto di lato cercando una posizione che non c’è, ma trovo te.
Mi avvicino, ti accarezzo piano per non svegliarti,
ti abbraccio di spalle e attendo che il tuo respiro torni regolare.
Sei di nuovo nel mondo dei sogni e io nel tuo, respiro l’odore del tuo collo e scendo dalla nuca fino alla schiena.
So già che non ne avrò mai abbastanza di te che ormai sei la mia ossessione, carne della mia carne… figlio mio.