Dannato di Angelo Francesco Anfuso

Ti fissavo sempre,
eri ovunque.
Mi stavi accanto,
sentivo il tuo profumo,
il tuo calore,
il tuo alito,
ma tu eri freddo, non mi degnavi nemmeno di un
misero e bastardo sguardo…
I miei occhi assetati
non ti davano pace,
non ti davano tregua.
Ma tu sempre, sordo alla mia voce e cieco alla mia presenza….
Cosa, cosa ti ho fatto….
Tu, misero, che non hai avuto mai il coraggio di afferrarmi,
di farmi tuo…
Io ti vedevo anche nel sonno,
nella mia più tormentata disperazione.
Ti volevo sempre,
ti chiamavo,
ti cercavo,
gridavo al cielo il tuo nome,
avrei fatto di tutto per averti al mio fianco,
avrei dato la mia anima al diavolo, anche se per pochi istanti.

Non mi hai mai dato un sorriso,
non mi hai dato mai una emozione,
pura come la mia innocenza.
Cosa mai farò….
Ti seguivo,
ti osservavo,
piangevo ma tu sempre indifferente…
Nemmeno i miei tormentosi lamenti ti hanno destato.

Bastardo!
Ecco la tua natura.
Non sono pazzo,
ma sono un meschino innamorato.
Il senno potrà occultarsi,
ma il mio amore per te,
mai si occulterà.