Non è colpa mia! di Elena Grifoni

Cos’ho da dire a mia discolpa? Semplicemente che non ho nessuna colpa! Che è stata tutta colpa del caso! Sì… è stato un dannatissimo caso! Io non c’entro proprio un bel niente! Infatti me ne stavo bello tranquillo a leggere sulla panchina del parco davanti casa, come faccio tutti i santi pomeriggi, e non mi passava nemmeno per l’anticamera del cervello di mettermi a tirar palloni ne tantomeno di farmi rincorrere da cani inferociti! No davvero… me ne stavo lì tranquillo con il mio romanzo ad assaporare lo svolgersi della trama e ad ammirarne i personaggi quando, forse sentendo lo spostamento d’aria o un leggero sibilo mi son girato verso destra e bam! il pallone mi è arrivato dritto in faccia facendo volare gli occhiali sul prato! Non vi dico il dolore! Il mio povero naso era in fiamme e gli occhi non la smettevano di mandar giù lacrime neanche fossi una donnetta isterica… poi li vedo arrivare di corsa, i piccoli delinquenti. Beh, senza occhiali e con gli occhi straripanti di lacrime non è che abbia visto granché, ma li ho sentiti: i loro squittii e gridolini di scuse li avevano preceduti. Non so che farmene delle vostre scuse! Mi avete rotto il naso, maledetti! Ho gridato loro livido di rabbia e di dolore tenendomi il naso con la mano destra e cercando, a tentoni con la sinistra, gli occhiali sul prato. Un inconfondibile rumore di vetro rotto mi fece capire che il piede di uno dei ragazzi li aveva trovati prima di me e questo fu l’ultima goccia! Sono montato su tutte le furie! Ci vedevo malissimo, ma ci vedevo quanto bastava per scagliare il libro che stavo leggendo al delinquente più vicino sbagliando però totalmente mira e facendolo atterrare sul prato invece che sul bersaglio. Allora ho afferrato il pallone con tutte e due le mani e ho iniziato a rincorrere quei teppistelli, sperando di rendere pan per focaccia ad almeno uno di loro. Ed è qui che entra in scena il cane. Eh sì, perché non c’è gruppo di marmocchi senza cane a seguito! E la fedele bestiola avendo intuito le mie poco amichevoli intenzioni ha iniziato a rincorrere me, che rincorrevo loro, che scappavano verso la strada. Ho tirato il pallone con tutte le mie forze giusto un attimo prima di essere atterrato dal cane che con un balzo mi si è avvinghiato alla gamba, prima con le zanne poi con tutto il corpo, e ha continuato a mantrugiare polpaccio, pantaloni e scarpa e anche quando, sdraiato a terra, cercavo di farlo desistere dandogli dei calci con la gamba libera. Il pallone intanto aveva continuato la sua corsa schivando tutti i ragazzetti e rimbalzando con un tonfo sul parabrezza dell’unica auto in transito in una strada a quell’ora era solitamente deserta. Colto di sorpresa, il conducente ha sterzato con violenza pensando di aver investito un animale. Ed è stato un caso, ripeto, un dannatissimo caso che quella strega di mia suocera fosse lì in quel momento. Era uscita in giardino a potare le sue rose, la vecchia, e l’auto che sbandando vi si è diretta a tutta velocità l’ha presa in pieno. E questa volta sì, l’auto aveva davvero investito un animale. Purtroppo è morta sul colpo; ma che ci vuoi fare… oggi siamo qui e domani chissà? Comunque, torno a ribadire che si tratta di un caso; fortunato forse, ma di caso si tratta. Il caso volle che la suddetta suocera avesse proprio il giorno prima modificato il testamento dopo l’ennesima lite con un paio dei suoi figli; ormai era una consuetudine, lo faceva a intervalli regolari. Tu provavi a discutere con lei e quella ti diseredava, un classico. I due malcapitati in questione erano i fratelli di mia moglie che avevano osato contraddire la vecchia e si erano trovati per l’ennesima volta tagliati fuori dal testamento. Di solito, una volta che all’arpia era passata la paturnia, ai trasgressioni delle sue personali leggi veniva di nuovo accordato il diritto all’eredità (fra l’altro cospicua). Ma questa volta è diverso. Questa volta la vecchia non si riprenderà più! Questa volta c’è rimasta secca e dura e il testamento è valido; il che significa che mia moglie erediterà, da sola, tutto il patrimonio e il risultato dell’equazione è uno solo: siamo fottutamente ricchi! E se qualcuno ancora insinua che tutto ciò è accaduto per colpa mia, perché io ho tirato la palla che ha fatto sbandare l’auto, allora io gli rispondo Hei! vattela a prendere con quei teppistelli, che invece di starsene in casa davanti alla tele se ne vanno nei parchi a calciar palloni in faccia alle brave persone! Prenditela con quei bastardi di cani, che invece di star legati a una catena scorrazzano in giro ad azzannare poveri passanti! Io non c’entro proprio un bel niente! Io me ne stavo bello tranquillo sulla panchina del parco a leggere! E sai cosa ti dico? Adesso sono talmente ricco che mi posso far costruire un parco privato dietro casa, dove metterò un bel recinto elettrificato e un cartello con su scritto “vietato l’accesso a cani e bambini”!