Il dolore di Cristiana Verazzo

Il dolore è qualcosa che ti cambia….sempre….e anche quella volta sentii arrivare il cambiamento. China sul tavolo della cucina con la fronte poggiata alle mani mi chiedevo il perché delle mie miserie infinite. Dopotutto non ero né la prima tanto meno l’ultima persona a potersi lamentare dell’attuale stato delle cose; non potevo esimermi da scelte differenti non causate dalla mia volontà e dovevo subire i fatti né più né meno di tutti gli altri. Ma la mia natura ribelle m’invogliava a scattare in piedi e uscire nella notte correndo a perdifiato pur di scrollarmi dalle spalle quella scimmia malefica che s’invischiava nel cervello corrodendo pensieri e volontà.
Già……come se potesse bastare una fuga……….
Un sospiro lento e un primo crack alla base della schiena mi fece sollevare la fronte. Magari mi ero impressionata, soltanto un cigolio…certo, cos’altro poteva essere!
Secondo crack, stavolta con uno strisciare un po’ sinistro. Il cuore prese a pompare come un forsennato e il rivolo di sudore mi tagliò in due la schiena terminando……dove? Non alla base, non c’era mai arrivata quella goccia! Non osavo guardare, il tremore alle mani si ripercosse fino ai polmoni facendomi respirare a singhiozzo e con fatica m’imposi la calma. Dovevo capire cosa mi stesse succedendo per cui osai un’occhiata verso la spalla, poi il viso cominciò a voltarsi e sentii la stessa goccia di prima tornarmi su per ritornare alla base della nuca.
Lo strisciare dipendeva dalla goccia, non da altre cose……terrorizzata provai a balzare in piedi, ma ero inchiodata alla sedia o meglio, guardando in basso notai un qualcosa sulle mie gambe…..un drappo forse, no……un velo………
Terzo crack e finalmente urlai, la goccia aveva raggiunto il collo e come un coltello affilato aveva realmente aperto la mia schiena a metà.
Chiusi gli occhi sconfitta dalla mia impotenza, le lacrime scesero copiose sulle mani impossibilitate dal terrore…………un ultimo schiocco e fui inghiottita da me stessa.