Una luce nel buio di Angelo Francesco Anfuso

Mi ritrovo in questo luogo
come quel viandante errante senza tetto né dimora,
avvolto dal silenzio di una natura ormai piegata.
Un mondo di duplice identità, in cui luce e buio
si prostrano d’innanzi a me come due ali di rapace reale.

La mia mente prende il volo,
si innalza verso il cielo e volge lo sguardo
sulla terra.

Vedo due vie
separate e parallele,
una illuminata e l’altra buia, e
su di esse dimorano
la verità e la menzogna,
la ragione e la follia,
la musica e il rumore,
il principio e la fine di
ogni nostra sorte.

E tu dimmi: dove sei?
Perché non ti vedo?

Come per assurdo mi precipito tra le due vie
cercando in lungo e largo la tua vera essenza,
per gustare la tua dolcezza,
di quel tempo ormai svanito.

Il giorno è stanco, la luce si indebolisce,
calano le tenebre e il buio prende il sopravvento ed
io ti cerco come l’aurora.

Sento nell’aria il tuo profumo,
la tua tenerezza immensa
che un giorno mi donasti con un semplice sorriso,
incidendo sul mio cuore la voglia di averti
fra le mie misere braccia e farti partecipe di
quel desiderio tanto bramato.

La luce si indebolisce
come una misera fiamma all’orizzonte:
soffusa, debole, incoraggiante per la mia anima.

Il buio rallenta i miei passi,
ma la speranza di riaverti è talmente forte
che non c’è spazio per la fatica.

È impossibile prenderti,
sei diventato inafferrabile.
Una sola cosa ti chiedo:
permettimi di sfiorarti ancora una volta.

Tendimi la tua mano,
i tuoi pensieri, la tua forza,
le tue fatiche, il tuo respiro,
la tua anima.
Tendimi tutto te stesso.

Riportami in quel tempo
in cui gettammo quel misero seme d’amore tra i solchi
dell’ubertosa terra, ormai arida e priva di nutrimento.

Sento il calore delle tue labbra, le tue mani che mi sfiorano,
la luce si fa sempre più forte.
Ferma il tempo, riprendiamo a volare,
solcando le alte vette dei monti
verso quella meta tanto attesa.
Più ti stringo e più la luce si affievolisce nel buio,
si allontana sempre di più come un astro irraggiungibile,
soffocandomi nella solitudine di questa vita.

Non mi hai dato l’unica ragione che io non potrei ascoltare:
che non mi hai mai amato, o
forse che non ti sono mai piaciuto,
o forse, chissà!

Svaniscono le due vie e
si cala il sipario sulla mia vita:
si cela il mio respiro.

Solo il buio dimora in me, non c’è spazio per quella luce.
Tanti perché, ma nessuna risposta: è svanita tra le onde.