Avrei voluto essere luce di Nadia Milone

Io non so se a qualcuno sia mai capitato di trovarsi al buio. Completamente soli in una stanza vuota e buia. Io ci ho provato, volevo capire cosa si provasse. Mi chiederete perché, forse. La risposta è semplice, una stanza buia e vuota non è molto diversa da un’anima tormentata. Dopo un po’ ci si abitua, si dice, perché ci si abitua sempre a tutto, ma non è così. Al buio ti prende il panico e l’angoscia. Il fatto di essere solo ti destabilizza, perdi ogni punto di riferimento. Pagheresti per una misera candela consumata. Perché il buio, a lungo andare, fa male, stanca gli occhi, che cercano di vedere oltre, ma anche il cuore, che fatica a rassegnarsi a quella misera condizione. Ed è così che ho capito cosa si prova. Non che di buio io non ne abbia visto, nella mia vita, non che non abbia sofferto, ma so che c’è qualcuno che soffre come o, forse, più di me. E per quel qualcuno avrei voluto essere una piccola luce, anche solo una debole fiammella che illuminasse un po’ le sue giornate e tornasse a fargli risplendere sul volto un meraviglioso sorriso. Mi sono illusa di poter essere la sua luce, anche solo per un momento, ho davvero creduto di potergli far capire che, alla fine di ogni tempesta, arriva sempre un raggio di sole, pensavo di esserci riuscita. Invece no, a nulla sono serviti i miei sforzi, a niente sono serviti amore e dolcezza. Amore, sì, lo dico. In fondo, che male c’è? Non è forse l’amicizia, la più alta forma d’amore? E io volevo esserci, volevo fargli sentire la mia presenza e il mio affetto. Volevo che vedesse la stessa luce che incominciavo ad intravedere anch’io, quella minuscola speranza di poter essere felice nonostante tutto. Ma ahimé, temo di non avercela fatta… mi sono illusa, ma la realtà ci sbatte in faccia le verità più crude senza curarsi di far del male. Ed eccomi qui, a fare i conti con il presente e con quello che rimane dei miei vani tentativi. Ho davvero sbagliato tutto? Forse gli ho fatto del male, invece che aiutarlo, ora non lo so. Sono confusa e triste. Non c’è più tempo per le parole, non c’è più tempo per i rimpianti, ormai… Il buio è tornato ad avvolgere il suo mondo, spegnendo definitivamente quella piccola fiammella che avevo tentato di accendere. Le tenebre lo stanno portando via e io non posso far niente per impedirlo. Non vuole più la mia luce, vuole rimanere chiuso nel suo mondo fatto di dolore e rabbia. E così si spegnerà nuovamente anche la mia, di luce. Sarò anch’io di nuovo al buio.
Chiuderò le finestre, non entrerà più nemmeno un raggio di sole, qui. La mia luce se ne andrà insieme alla sua, imprigionati in un mondo oscuro e tenebroso.
Ci sono volte, nella vita, nelle quali non si può far altro che arrendersi all’evidenza. Combatti, piangi, stringi i denti, ma poi ti fermi e capisci che non serve a niente, capisci che è finita la battaglia. Temo di aver perso… avrei voluto essere luce ma mi dovrò arrendere, e ritornare, da sola, in un angolo nella mia stanza buia.