Amico di un momento di Gabriele Palumbo

Era più facile raccontare se stessi a chi non si conosceva…era più facile raccontare le proprie emozioni a un passante incontrato per strada piuttosto che a chi conoscevi bene…parlavi di te, dicevi come la pensavi e lui ti ascoltava, diceva la sua e quasi sempre anche lui ti sputtanava la sua storia …succede spesso…e dopo ti senti anche meglio…”perché?” mi chiedevo…quando parli con uno sconosciuto non hai vincoli mentali, non hai paura di esprimerti, non hai paura di essere giudicato e soprattutto non hai paura che ciò che esterni ti ritornerà nella testa, magari con più casini di prima, ti liberi semplicemente…si creava un’empatia momentanea, una condivisione del proprio io…ti sentivi meglio e anche lui…ma come era uno sconosciuto prima lo rimane anche dopo, così come vi siete incontrati vi dividete, ognuno a continuare la propria storia, non rimaneva niente…con chi conoscevi non era così facile, con un amico, un parente…sarebbe bello sfogarsi o esprimersi con tutto se stesso ma non ci riuscivi…ma forse non serviva, forse con chi hai un legame forte anche in silenzio ti esprimi, con chi hai vissuto tante esperienze non sempre servono parole…quasi sempre bastano gli occhi a dire più di quanto tu possa fare…