La stazione di Elisabetta Bagli

Tremi, scrivi,
ti muovi, pensi.
Guardi l’orologio,
sudi.
Arriva il treno.
La vedi. Scende,
Rossa e nera
capelli al vento
tacchi a spillo,
gonna impertinente,
labbra da esplorare
È lei. Sì, sono io.
Un lampo, un bacio,
passione negli occhi,
nei corpi vividi.
L’attesa è svanita.
Ancora un bacio,
un altro ancora.
Mani ansanti,
intrecciate come fili
di perle di fuoco
ardono nel desiderio
che ci consumerà
una sola volta,
nel nostro eterno segreto.