In perenne attesa di Nadia Milone

C’è sempre qualcosa di incredibilmente magico, nell’attesa. Sogni, speranze e desideri si fanno spazio nella mente e nel cuore, un turbinio di emozioni che invade tutto il mio essere. E così, mentre attendo un messaggio o una chiamata, la mia mente è già altrove. Sta già pensando a cosa succederà, alle parole, alle emozioni, quasi le stessi vivendo in anticipo. Ammetto di essere una persona un tantino ansiosa, forse la pazienza non è una mia virtù, visto che quando sto aspettando un messaggio importante, friggo letteralmente davanti al telefono o al pc… Avete presente quel momento in cui invii un messaggio e poi, mezzo secondo dopo, inizi a pensare di essere una stupida, mentre controlli tremila volte se ci sia già una risposta, o peggio,
quando non lo invii affatto e controlli ugualmente, nella speranza di trovare quella piccola bustina illuminata? Ecco, a me succede quasi tutti i giorni… E aspetto, aspetto che arrivi quell’attimo di felicità che illuminerà la mia giornata. Piccole attese che mi fanno di nuovo sentire viva, ho ricominciato a provare emozioni che si erano spente da tempo, consumate dall’abitudine e dalla monotonia di una vita ormai piatta e scontata.
Ma ci sono anche attese che, oltre a far sognare, lasciano un pizzico di amaro in bocca. E sono le attese per le cose che si teme di non riuscire a realizzare, ma che si vorrebbero di più al mondo. Quell’ attesa in cui ripongo tutte le mie speranze più nascoste, tutti i miei sogni forse irrealizzabili. L’attesa di quel momento in cui, finalmente, il mio sogno potrebbe diventare realtà. Speranza inutile, forse, ma non voglio smettere di sperare e di aspettare. Perché se si lascia morire anche la speranza, niente vale più la pena di essere vissuto. Ho smesso da tempo di credere alle favole, da quando in passato qualcuno mi ha fatto capire, nel più crudo dei modi, che la vita non è fatta di sogni ad occhi aperti, che le speranze vengono schiacciate dal peso della realtà e che aspettarsi il lieto fine è assurdo e infantile. Forse oggi dovrei persino ringraziare questa persona, perché io tendo sempre a volare con la fantasia e sognare che nella vita ci possa essere anche qualcosa di bello, mentre forse non è poi così sbagliato rimanere un po’ con i piedi per terra. Se cadi, ti fai meno male… Ma nonostante tutto, malgrado le delusioni del passato, io sono sempre io e continuo ad aspettare la mia rivincita. Non voglio smettere di sperare in qualcosa che potrebbe rendermi felice e rinunciare in partenza. No, io preferisco aspettare e sperare e, se la mia dovesse essere solo l’attesa di un sogno, vorrà dire che, quando mi sveglierò, saprò di aver sognato il più bel miracolo della mia vita.