Solitudine di Nadia Milone

Solitudine non significa essere soli, bensì sentirsi soli, che a mio parere è molto diverso. Ci si può avere accanto un mare di gente, ma sentire ugualmente dentro di noi un vuoto incolmabile perché manca quell’unica persona in grado di farci star bene. A volte si parla, si ride, si scherza con tutti, si finge di star bene, ma sono inutili e sterili parole che porta via il vento. C’è sempre quel vuoto nello stomaco, che si può colmare anche solo con un semplice ciao detto dalla persona giusta. Sembra impossibile ma è così.
E la felicità di quei momenti, brevi istanti rubati alla vita, nascosti come ladri nell’ombra cercando di annullare le nostre fragilità, svanisce in un attimo e ogni volta diventa più difficile accettare di essere lontani, ogni volta mi rendo conto di quanto sia pesante la solitudine che sento. In quei momenti penso a quanto sarebbe bello poter fermare il tempo e stare insieme per ridere, giocare e sognare. La mia voragine interiore aumenta, perché in quel preciso istante mi rendo conto di essere di nuovo sola. Sola con me stessa, a combattere i miei demoni e le mie battaglie perse in partenza, a combattere contro una vita assurda e inutile, sapendo di non avere soluzione alcuna. Ma vado avanti come sempre, questo è il mio destino…
Tuttavia credo che non sia sempre negativa la solitudine, perché permette di pensare, riflettere e capire cosa abbiamo dentro. Purtroppo, a volte, è fin troppo facile lasciarsi convincere dalle opinioni altrui, confondendo così persino il nostro stesso istinto. E invece, proprio in quei momenti di solitudine, dopo aver assaporato felicità e serenità, incomincio a pensare e a farmi delle domande, riesco a conoscere meglio me stessa. Ho capito di non essere quella fragile bambola di porcellana che tutti vedevano in me, ho trovato il mio lato nascosto e l’ho portato alla luce.
Forse oggi sarò sola, probabilmente anche domani e dopodomani, ma ho capito che non importa, perché se chiudo gli occhi trovo parole, sguardi e sorrisi a tenermi compagnia.