L’abbraccio della solitudine di Rossana Roxie Lozzio

Mi sono sempre sentita sola… da bambina, capitava a scuola, in cortile, nel mezzo di un gioco di gruppo, come fossi circondata da una campana di vetro che m’isolava dal resto del mondo.
E’ così, credo di essere sempre stata sola, la migliore amica e la peggior nemica di me stessa… una bambina riservata, prima e poi, una donna complicata, preda delle sue stesse paure e colma del desiderio di sentirsi amata.
Ho capito da poco che ognuno ha il suo destino e che il mio, che ti aspetto da sempre anche se so che non arriverai mai, è di rimanere sola… perché è così, durante questa lunga attesa, cominciata con il mio arrivo su questa Terra, ho preso atto che si nasce soli e che si muore soli. Prima ci arrendiamo a questo dato di fatto e meglio sarà per
noi, che c’illudiamo di trovare amici per sempre e li perdiamo durante il cammino e che sprechiamo energia – e giorni e mesi e anni di questo dono prezioso che è la vita – innamorandoci di qualcuno che, prima o poi, è solo questione di tempo, ci costringerà a domandarci se non sarebbe stato meglio rimanere da soli!
Mi sento sola, anche in mezzo ad una folla, in cerca di sguardi e di parole, di abbracci sinceri e di spazi da riempire, là dove resta il vuoto incolmabile rappresentato dalla tua assenza.
Impotente, non contro questa solitudine che mi abbraccia, che non voglio combattere e mi fa più sorridere che soffrire… ma contro coloro che non intendono comprendere che è la mia più dolce compagna di vita, lei che si è accaparrata il tuo posto e che resta al mio fianco, silenziosa e assordante, per ricordarmi che non devo e che non voglio accontentarmi di nient’altro.