Falsa compagnia di Gabriele Palumbo

In discoteca solo corpi, coi telefoni solo parole, su internet non c’era niente…ormai la bellezza dello stare insieme era secondaria, l’impegno per socializzare non esisteva più…era diventato tutto superficiale, tutto una finzione, e alla gente andava bene, non comunicava più con tutti i sensi, gli bastava la sicurezza del non essere soli, la sicurezza del sentirsi riconosciuti…tutto veniva fatto a distanza…distanza fisica, distanza mentale…aveva perso la vera essenza della compagnia…non si sentiva più sola senza sapere che poteva esserlo anche in mezzo a tanta gente…