Sei quanto di peggio potesse capitare e sei piombata nel momento più esaltante della mia vita, quasi a ricordarmi che la perfezione non è di questa Terra.
Ti sei presentata e oggi so che lo fai sempre, sotto mentite spoglie, come amica… millantando di angeli, di sofferenza, di persone volate in cielo e del vuoto incolmabile che avremmo potuto condividere. Così, come la passione per uno stesso artista e per la sua umanità, tanto cara a te, per come ti mostravi.
E’ bastato un cambiamento, in quello che non era certo il tuo piano… sono bastate parole di stima nei miei confronti e un’attenzione palesata verso di me per farti cambiare direzione. Hai gettato la maschera, anche se hai fatto del tuo meglio per continuare ad indossarla e mi hai mostrato la tua vera natura, la miseria del tuo immenso vuoto interiore.
C’è una parte di me che vorrebbe rovesciarti addosso il tuo stesso veleno e ricoprirtene, facendo in modo di levarti quel sorriso dalle labbra giusto per il tempo di svelare chi sei a chi ancora ti crede… c’è una parte di me che vorrebbe vederti soffrire e che amerebbe saperti relegata nell’angolo in cui stai tentando da tempo di infilarmi ma riesco ancora a contenerla e mi limito ad attendere.
Aspetto che sia tu a rovinarti, con la cattiveria che ti alberga dentro e che, un giorno o l’altro, ti tornerà indietro. E a ridere, per una volta, sarò io, cara nemica codarda… a ridere sarò la sola e la parte oscura di me, che non conosci, godrà silente, mantenendo ogni epiteto in fondo alla gola e permettendo alle corde della mia anima di fare una ola!