Quel tuo infinito a termine di Oliviero Angelo Fuina

Eppure non ti ho chiesto io
di scrivere i tuoi
sui riflessi del mio nome,
accecandomi di Speranza;

era allora il tuo presente
quell’infinito a termine
che volava l’elastico
in ritorni convenuti.

E oggi tu mi domandi
come respira il mio cuore
mentre io boccheggio a vuoto
l’indifferenza mentita.

E’ di te la mia risposta
che non voglio comprendere
tu che hai chiuso l’orizzonte
nel recinto del tuo mondo.

Ho nuove ali in collaudo
per rotte quasi colluse
la mia prudenza è il tuo dono
in radente via di fuga

– aspettando correnti ascensionali –