Loop di Elena Miao Grifoni

Percepisco la luce che filtra dalle persiane chiuse; sento una specie di chiacchiericcio, deve essere una radio accesa. Beh, ormai non ho più sonno. Mi tiro su a sedere sul letto e con gli occhi ancora chiusi infilo le ciabatte, mi stiracchio un po’, mi alzo. Saluto il mio coinquilino, poi le solite cose: bagno, colazione, vestiti puliti. Esco con lui per andare a lavoro ma qualcosa non quadra: davanti casa, invece del solito giardino incolto, si apre una strada trafficata dove un fruttivendolo, munito di ombrellone e scatole di ortaggi, urla ai passanti slogan accattivanti per incitare all’acquisto. Mi giro verso il mio coinquilino per farglielo notare, ma al suo posto c’è una mia vecchia compagna di scuola che, come se niente fosse, chiude a chiave la porta di casa e mi esorta a seguirla a passo svelto per non far tardi a lavoro.
“Sto sicuramente sognando”
Nell’istante stesso in cui la coscienza del sogno fa breccia nel mio inconscio eccomi di nuovo sotto le coperte, la luce che filtra dalle persiane, un chiacchiericcio di sottofondo mi fa pensare a una radio accesa da qualche parte. Apro gli occhi… che strano sogno.
Mi alzo, infilo le ciabatte, mi stiracchio un po’, mi lego i capelli e esco dalla camera; saluto il mio coinquilino, poi le solite cose: bagno, colazione, vestiti puliti. Esco con lui per andare a lavoro. Ci fermiamo in un bar a fare colazione, io ordino un macchiato e un cornetto e lui un cappuccino. Un momento… ma io ho già fatto colazione! O sbaglio… e poi perché quando arrivo alla cassa mi fanno pagare cinquanta pezzi dolci? Di chi sono gli altri quarantanove?
“Accidenti, sto di nuovo sognando!”
Sono di nuovo nel mio letto, sento il tepore delle coperte che mi avvolgono. Non mi va di aprire gli occhi, credo che aspetterò la sveglia. Avverto l’aprirsi e richiudersi della porta della camera, e passi silenziosi di qualcuno che attraversa la stanza; ne vedo la figura attraverso le palpebre chiuse. Le doghe del letto cigolano piano mentre il materasso si alza e si abbassa, chiunque sia si è sdraiato accanto a me, posso sentirne il calore, sento il suo respiro e indovino le sue emozioni combattute. Poi il peso si sposta di nuovo e il calore si dissolve. Percepisco la luce che filtra dalle persiane e una specie di chiacchiericcio in sottofondo; tiro fuori le braccia da sotto le coperte e mi allungo più che posso; mi tiro su a sedere sul letto, mi metto la felpa e sto per mettere i piedi nelle ciabatte quando suona la sveglia! Apro gli occhi di colpo: sono sotto le coperte, tirate quasi fin sopra la testa. D’istinto mi giro verso la parte vuota del letto a due piazze quasi aspettandomi di trovarci qualcuno. Mi tiro su a sedere sul letto, spengo la sveglia, la radio chiacchiera nell’altra stanza. Mi infilo le ciabatte ed esco dalla camera. Saluto il mio coinquilino con un: “Di nuovo buongiorno! Questa è la terza volta, stamattina”.
Lui mi guarda come se fossi matta e continua a mangiare il suo pane e marmellata.
Sono appena le otto e sono già stanca… questi sogni a Loop mi sfiniscono ancor prima di alzarmi dal letto!