Il ricordo di te è la stanza alle mie spalle.
Si è ripulita con l’odore di nuovo che adesso l’ attraversa
e unita al sapore della tua confusione immediata
ci richiama.
Del tuo viso è stata incoronata la parete bianca,
macchiata con una vecchia musica,
graffiati i versi di un canto
come gli altri uniti da te con i miei.
Ho preteso l’armonia stonata degli oggetti
e teso il pensiero.
Lasciando la fioca luce che illuminava lo spazio nero.
Col tempo ingigantirà la sua luce
e sfiorerà di nuovo le sue labbra con il buio.
La notte passerà al giorno
di nuovo il giorno alla notte.
E sarà prima buongiorno.
E poi buonanotte.